Traffico illegale di animali selvatici

In questa guida ci occupiamo di traffico di animali selvatici, un fenomeno illegale e spinoso che ha gravi conseguenze non solo per l’ambiente ma anche per la salute dell’uomo. In seguito alla Pandemia da Covid-19 sappiamo tutti ccos’è il fenomeno dello spillover, cioè il processo attraverso il quale un virus passa da una specie all’altra. Il traffico illegale di animali selvatici, senza alcuna procedura legale, favorisce questo pericoloso fenomeno.

Indice dei contenuti
Traffico illegale di animali selvatici: cos’è?
Valore commerciale del traffico di animali selvatici
Conseguenze
Bracconaggio in Italia
Rimedi e soluzioni al problema

Traffico illegale di animali selvatici: cos’è e perché?

Il traffico di animali selvatici rappresenta un’attività illegale in cui il commercio di creature provenienti dalla fauna selvatica avviene al di fuori di ogni normativa legale. Spesso perpetrato da organizzazioni criminali note come ecomafie, questo crimine ha creato una vasta rete di cattura, reperimento, trasporto e vendita di animali selvatici.

Le attività commerciali coinvolgono la vendita di animali vivi come animali domestici o da collezione, nonché il traffico di parti di animali selvatici, spesso richieste per presunti poteri curativi nella medicina tradizionale orientale o per la creazione di amuleti e trofei. Questi ingredienti includono corni, pelli, palchi e ossa, come anche la bile degli orsi tibetani, le pinne di squalo e le scaglie di pangolino.

Il valore commerciale del traffico di animali selvatici

Il valore di questo commercio illegale è impressionante. Un report del Sole 24 Ore basato su dati del 2017 stima che il giro d’affari del traffico illegale di fauna ammonti a oltre 23 miliardi di dollari. A questa cifra si aggiungono i 36 miliardi della pesca illegale e i 157 miliardi derivanti dal disboscamento illegale. Inoltre, il commercio di specie protette regolamentato dalla Convenzione internazionale CITES, stimato per la sola Unione Europea, ammonta a oltre 100 miliardi di euro all’anno.

Questo lucroso traffico è il terzo più redditizio al mondo, dopo il commercio di armi e droga. Gli animali selvatici sono spesso comprati a prezzi bassi, ma il loro valore aumenta man mano che attraversano la rete del traffico illegale.

Quali sono le conseguenze del traffico di animali selvatici?

Le conseguenze del traffico illegale di animali selvatici sono molteplici. La mortalità degli animali vivi è altissima, con solo il 20% di loro che sopravvive al viaggio e solo il 5% che sopravvive dopo un anno dalla cattura.

Un problema ancor più grave è la propagazione di zoonosi, ovvero malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo. La riduzione degli spazi naturali, dovuta alla deforestazione e al degrado ambientale, aumenta il rischio di zoonosi. Si stima che ci siano oltre 200 zoonosi conosciute, alcune delle quali hanno causato pandemie come la SARS, la MERS e la recente pandemia di Covid-19.

Covid-19 e traffico di animali selvatici: spillover

La pandemia da Covid-19 è un chiaro esempio di come il traffico illegale di animali selvatici possa innescare la trasmissione di malattie all’uomo. Il virus sarebbe probabilmente passato dagli animali selvatici all’uomo attraverso i mercati orientali, dove è possibile acquistare animali selvatici senza seguire norme igieniche adeguate.

Traffico illegale animali selvatici

Traffico illegale di animali e bracconaggio in Italia

Anche in Italia si verificano casi di bracconaggio e traffico di animali selvatici. Legambiente ha rilevato 35.500 illeciti in materia di bracconaggio e traffico di animali selvatici dal 2009 al 2020. È urgente aggiornare la legge italiana (legge n. 157/1992) per garantire una migliore tutela della fauna selvatica, includendo misure più severe contro gli illeciti e regolamentando la coesistenza tra attività umane e fauna selvatica.

Legge a tutela della fauna selvatica in Italia

La legge n. 157/1992 tutela la fauna selvatica omeoterma (mammiferi e uccelli) e disciplina l’attività venatoria. Questa legge, approvata nel secolo scorso, risulta ormai datata e non più rispondente alle urgenze connesse con la crisi della biodiversità. Infatti tutela solo un misero 1,1% di tutte le specie animali presenti stabilmente o temporaneamente nel nostro territorio (643 specie tutelate contro un numero di 57.460 specie e sottospecie di animali selvatici in Italia). Regolamenta l’attività venatoria ma non altre attività umane, come agricoltura, forestazione e viabilità.

Legambiente ha sottolineato la necessità di modificare questa legge, inserendo anche i delitti per gli illeciti contro gli animali selvatici nel codice penale, regolamentando la coesistenza con le tante attività umane che quotidianamente hanno relazione con la fauna selvatica. Prevedendo inoltre adeguati strumenti e risorse affinché ciò si realizzi, compreso il rafforzamento del sistema sanitario veterinario per la prevenzione di zoonosi e patologie animali che possano avere pesanti ricadute sociali.

Rimedi e soluzioni al problema del traffico illegale

La sensibilizzazione dei cittadini riguardo ai pericoli del commercio di animali selvatici e delle zoonosi è fondamentale. I governi devono implementare normative più restrittive sul bracconaggio e sul traffico illecito. Progetti di conservazione che prevedano squadre anti-bracconaggio sono essenziali per contenere la cattura e la vendita di animali selvatici.

È fondamentale agire ora per combattere il traffico di animali selvatici, preservare la biodiversità e proteggere la salute umana. La consapevolezza e l’impegno individuale e governativo possono fare la differenza nella lotta contro questo grave problema.

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