Consulenza medica gratuita per le vittime del dovere

Consulenza medica: l’Osservatorio Vittime del Dovere è un’associazione composta da medici e avvocati che si occupa di offrire assistenza medica e legale a tutte le vittime del dovere cui è stata riconosciuta una malattia professionale (contratta, cioè, sul proprio posto di lavoro). La consulenza medica e legale che offrono è completamente gratuita ed è rivolta sia alle vittime che ai loro familiari, con lo scopo di ottenere per loro conto le indennità e i risarcimenti che spettano di diritto.

Il team di medici volontari si occupano di ricerca, terapia e cura delle patologie legate a esposizione a sostanze patogene e potenzialmente cancerogene.

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Consulenza medica: il ruolo dei medici volontari

I medici dell’Associazione si occupano principalmente di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, sia per ciò che riguarda le malattie asbesto correlate sia per ciò che riguarda tutte le patologie collegate ad altre sostanze patogene.

Il ruolo dei medici è fondamentale perché a loro spetta il compito di redigere la prima certificazione di malattia professionale, utile al percorso legale per procedere con la richiesta della rendita INAIL e di tutte le indennità del caso previste dalla legge.

La certificazione di malattia professionale serve anche al rilascio di un’altra certificazione, in caso di esposizione ad amianto, come da art. 13 comma 7 legge 257 del 1992. In questo modo, il lavoratore ha diritto a ottenere dall’INPS la rivalutazione dell’intero periodo lavorativo in esposizione ad amianto con il coefficiente 1.5 e può richiedere una pensione anticipata o una qualsiasi prestazione pensionistica come da normativa.

Con queste certificazioni, poi, è possibile ottenere anche un risarcimento di tutti i danni subiti e, in caso di decesso, di una liquidazione da corrispondere agli eredi più prossimi. In caso di patologie asbesto correlate, è possibile anche accedere al Fondo Vittime Amianto (FVA).

La prevenzione primaria, secondaria e terziaria

L’associazione ha a cuore, prima di tutto, la tutela della salute dell’individuo. Per questo motivo, si occupa principalmente di prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Di cosa si tratta e che differenze ci sono?

Prevenzione primaria

La prevenzione primaria consiste nella messa in sicurezza dei luoghi di lavoro attraverso bonifica o rimozione dell’amianto (o di altre sostanze cancerogene).

L’importanza della prevenzione primaria è anche confermata dalla revisione del Consensus di Helsinki (Commento del Prof. Philip J Landrigan).

Solo così è possibile evitare l’esposizione alle tossicità: solo così è possibile evitare che le persone si ammalino.

Prevenzione secondaria

Con la prevenzione secondaria si cerca di individuare la patologia poco prima che si manifesti e diventi, così, più grave del previsto. Nel caso in cui si ha la certezza che una persona abbia lavorato a contatto con amianto e affini, è possibile – anche in assenza di sintomi – fare qualche controllo preventivo, così da valutare se il rischio è potenziale o reale e correre, quindi, ai ripari.

Questo tipo di prevenzione, però, può molto poco, se non c’è una bonifica o una rimozione dell’amianto dalle aree cosiddette a rischio, perché per quanto si possa prevenire una malattia con controlli costanti, se quella persona continuerà l’esposizione sarà sempre a rischio.

Prevenzione terziaria

Una volta riscontrata la malattia, la forma di prevenzione terziaria mira ad auspicare per il paziente una vita più idonea e più “sana”, proprio in virtù e nel rispetto della propria malattia. Un esempio può essere quello della dieta per un diabetico o per una persona affetta da grave obesità. Un regime alimentare adeguato certamente non debella la patologia, ma sicuramente rafforza il sistema immunitario di chi la ospita.

Il prepensionamento come prevenzione

Quando si riscontra una patologia asbesto correlata, la cosa più utile da fare è far sì che il paziente smetta di entrare in contatto con la sostanza tossica che gli ha provocato la malattia.

Per questo motivo, uno dei metodi preventivi per “migliorare” quanto possibile la condizione di salute di un paziente è quella di valutare un prepensionamento o un pensionamento anticipato, anche se la vittima in questione non ha maturato gli anni necessari a smettere di lavorare, come da ex art. 13 co. 7 L. 257/92.

Se i requisiti non dovessero essere sufficienti, si può richiedere la pensione immediata, detta anche “pensione amianto”, come da art. 1 co. 250 L. 232/2016.

Consulenza medica: malattie asbesto correlate

L’amianto è una delle sostanze più pericolose presenti in natura, nonché una delle cause maggiori di malattia professionale per i dipendenti pubblici e privati italiani. L’azione cancerogena dell’amianto è confermata dallo IARC nella sua ultima monografia.

Si è fatto largo uso di amianto almeno fino agli anni Novanta, periodo in cui ci si è accorti della sua pericolosità (L. 257/92). Fino ad allora, però, la sostanza patogena ha avuto modo di sedimentarsi all’interno dei polmoni di chi ha lavorato a stretto contatto con lei, provocando danni a lungo termine spesso irreparabili. Le malattie asbesto correlate sono molto pericolose, in molti casi portano a un tumore del polmone e a volte perfino alla morte, se non ci si accorge in tempo della patologia in corso.

L’amianto, però, non è l’unica sostanza patogena di cui aver “paura”: insieme a lei anche il gas radon e l’uranio impoverito, per esempio, utilizzati spesso anche in ambito militare.

Tra le malattie asbesto correlate riscontriamo: neoplasie del sistema respiratorio e gastro intestinale, carcinoma polmonare, tumore della laringe, tumore delle ovaie.

Per questo motivo, l’Osservatorio assiste tutte le vittime di patologie asbesto correlate e offre ai lavoratori affetti da malattie professionali un’assistenza completa, sia legale che medica, completamente gratuita.

Definizione di malattia professionale e consulenza medica

Riguardo la consulenza medica definizione di malattia professionale è importante. Secondo INAIL, la malattia professionale è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo). Si tratta di una patologia, con una causa diretta ed efficiente (cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente), contratta nell’esercizio e/o insorta a causa delle lavorazioni rischiose.

Perché una malattia sia definita “professionale” devono esistere i seguenti reguisiti:

  • la malattia deve essere causata dall’esposizione a determinati rischi correlati al tipo di lavoro (quantificazione danno biologico INAIL), come il contatto con polveri e sostanze nocive, rumore, vibrazioni, radiazioni, o misure organizzative che agiscono negativamente sulla salute;
  • il rischio deve agire in modo prolungato nel tempo, quindi la causa deve essere lenta.

Chi contrae una malattia professionale presente nella lista I dell’INAIL, può ottenere un riconoscimento immediato della sua qualità di vittima del dovere, unitamente all’indennità INAIL.

Se la malattia è presente nelle liste II e III, invece, è necessario dimostrare la loro eziologia professionale (a carico del lavoratore).

Patologie della lista I dell’INAIL

Le patologie presenti nella lista I dell’INAIL sono le seguenti:

  • Asbestosi – malattia respiratoria cronica causata dalle fibre di amianto. Ha un decorso progressivo, complicazioni cardiache ed evolve in tumore del polmone o mesotelioma pleurico;
  • Placche pleuriche e ispessimenti pleurici – lesioni della pleura, la membrana che riveste il polmone, non sempre pericolose ma da tenere ugualmente sotto controllo;
  • Tumore del polmone – neoplasia polmonare;
  • Tumore della laringe – neoplasia che si sviluppa alla gola, all’altezza della laringe;
  • Mesotelioma – tumore maligno provocato dall’esposizione ad amianto.
  • Cancro delle ovaie – carcinoma ovarico, neoplasia che si sviluppa a livello delle ovaie.

Patologie della lista II e III dell’INAIL

Nella Lista II sono comprese le malattie causate dall’amianto la cui origine lavorativa è considerata di limitata probabilità. In questo caso, la vittima deve dimostrare il nesso causale per ottenere le prestazioni economiche (rendita e/o indennizzo INAIL amianto, se il grado di invalidità riconosciuto è inferiore al 16% – malattia professionale INAIL punteggio). Fanno parte della Lista II il tumore alla faringe, il cancro gastrointestinale, il cancro del colon retto.

La Lista III comprende solo il tumore all’esofago.

Leggi tutto sull’assicurazione INAIL per malattia professionale

Consulenza medica gratuita e supporto alle famiglie delle vittime

Il pool di medici dell’Osservatorio lavora a stretto contatto con il pool legale per offrire alle vittime del dovere un supporto e una consulenza medica e legale completa per tutto ciò che riguarda il riconoscimento di vittima del dovere e di malattia professionale. Considerata, poi, la gravità di queste patologie, l’associazione ha messo a disposizione un numero verde ma anche uno sportello online dedicato in particolar modo alle patologie asbesto correlate, che hanno un impatto devastante sulla salute dei lavoratori.

Consulenza medica

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    I danni dell’amianto sulla salute

    Le patologie asbesto correlate si dividono in:

    • malattie infiammatorie (asbestosi, ispessimenti pleurici, placche pleuriche);
    • neoplasie (cancro e tumori di varia natura).

    In entrambi i casi, si tratta di malattie piuttosto complesse che non è sempre facile curare. I danni sono spesso irreversibili e l’amianto, in particolar modo, si sedimenta in modo preoccupante sulle pareti dei polmoni, mostrandone i danni a lungo nel tempo.

    L’esposizione ad amianto non va sottovalutata mai e può portare, a lungo andare, alla formazione di patologie molto gravi e non sempre facili da curare.

    Se abbiamo anche solo il minimo sospetto di essere entrati in contatto con l’amianto nel corso della nostra vita lavorativa, dobbiamo procedere con i controlli necessari a scongiurare il pericolo. Nel caso di malattia, è necessario correre ai ripari richiedendo un prepensionamento o una pensione anticipata.

    Tumore del polmone asbesto correlato: le terapie

    Il percorso terapeutico per questo tipo di tumore non è uguale per tutti. Per scegliere la strada giusta occorre il supporto di un oncologo, di un chirurgo toracico, di un patologo, di un radiologo, di un assistente sociale e di un infermiere specializzato. Tra le terapie più diffuse compare certamente la chemioterapia, la radioterapia, l’intervento chirurgico, ma ci sono anche altri metodi di approccio. Vediamo insieme tutti i possibili percorsi terapeutici che riguardano il tumore del polmone.

    Test generali

    Elettrocardiogramma: serve a monitorare la funzione cardiaca;

    Spirometria: serve a verificare la quantità di aria emessa e immessa nei polmoni.

    Se il paziente ha un tumore ma è ancora in buone condizioni fisiche, anche a seguito degli esami di cui sopra, allora si può procedere all’intervento chirurgico. L’intervento più diffuso in questi casi è la laparoscopia, soprattutto se il tumore è di piccole dimensioni. Poiché, però, l’intervento può portare a complicazioni come polmonite, emorragie, embolo o trombo, è necessaria una degenza in ospedale di qualche giorno e la somministrazione di una terapia adeguata. Il post operatorio si recupererà con un po’ di esercizio fisico di riabilitazione.

    Terapie

    Ablazione con radiofrequenza: le cellule cancerogene sono annientate dal calore;

    Crioterapia: le cellule cancerogene sono annientate dal freddo;

    Terapia fotodinamica: le cellule cancerogene sono annientate dal laser;

    Inibitori della crescita: attraverso un farmaco chiamato Erlotinib, si impedisce alle cellule di crescere e svilupparsi;

    Chemioterapia: terapia pre-operatoria per ridurre la parte su cui intervenire o al posto dell’intervento per circoscrivere la malattia.

    Radioterapia: a fasci esterni (se l’energia è emessa fuori dal corpo) o a fasci interni (se si inserisce un tubo che interviene direttamente sul polmone).

    Interventi chirurgici

    Resezione a cuneo: si asporta un piccolo pezzo di tumore, se non è troppo esteso;

    Lobectomia: si asporta una parte di lobo (o la sua totalità);

    Pneumonectomia: il polmone si asporta nella sua totalità, perché il tumore si è esteso su tutta la sua superficie.

    Altre patologie tumorali asbesto correlate

    Oltre al tumore del polmone, l’esposizione ad amianto può provocare anche altre neoplasie, come il tumore alla laringe, tumore alla faringe, tumore all’esofago, mesotelioma, tumore alle ovaie, tumore allo stomaco, tumore al colon-retto, leucemia.

    Tumore alla laringe

    Si tratta di un tumore della gola, che si sviluppa a livello della laringe, più precisamente nella mucosa che riveste l’interno della laringe stessa.

    Il tumore alla laringe si può curare con la chirurgia esportativa. Ma ci sono casi in cui si prova a preservare l’organo in questione con radioterapia e chemioterapia.

    Tumore alla faringe

    Tumore della gola che si sviluppa ad altezza della faringe. Anche in questo caso, è possibile curare il tumore con la chirurgia esportativa. Ma ci sono casi in cui si prova a preservare l’organo in questione con radioterapia e chemioterapia.

    Tumore all’esofago

    Il tumore dell’esofago si sviluppa a livello dell’esofago (il condotto che collega la gola allo stomaco), appunto, solitamente nel suo rivestimento interno o presso le cellule che ne rivestono le ghiandole. Più raramente, può svilupparsi a livello del tessuto muscolare esterno dell’organo.

    La terapia più diffusa per curare questo tumore è l’esofagectomia, che si effettua in anestesia generale suturando l’esofago a livello del collo con lo stomaco (o il colon, ma in casi più rari). La chemioterapia o la radioterapia si effettuano solitamente prima di effettuare l’esofagectomia, per ridurre le dimensioni del tumore e alzare le possibilità di successo dell’intervento chirurgico.

    Mesotelioma

    Il mesotelioma è un tumore maligno provocato unicamente dall’esposizione ad amianto e può colpure la pleura, il peritoneo, la tunica vaginale del testicolo, il pericardio. Si tratta di una malattia che praticamente tutti quelli che sono stati esposti ad amianto possono contrarre. Per questo è fondamentale la prevenzione, per evitare che patologie così gravi possano agire silenziosamente e a nostra insaputa.

    Tumore alle ovaie

    Il tumore alle ovaie si sviluppa all’interno degli organi femminili che si trovano nell’utero. Per scoprire se abbiamo contratto questa malattia, è importante fare controlli medici costanti: ecografia pelvica, ecografia transvaginale, visita tecnologica con palpazione bimanuale dell’ovaio.

    Tumore allo stomaco

    Il tumore dello stomaco, detto anche adenocarcinoma gastrico, è provocato da una massa di cellule in crescita incontrollata che ha origine nella mucosa all’interno dello stomaco.

    Tumore al colon-retto

    Il tumore del colon-retto ha origine a livello del colon, del retto e dell’appendice. Per curare questa patologia è fondamentale l’intervento chirurgico per asportare la massa tumorale. Dopo l’intervento, è importante fare sia chemioterapia che radioterapia.

    Leucemia

    La leucemia è un cancro del sangue, che colpisce solitamente i globuli bianchi (le cellule che ci proteggono dalle infezioni).

    Malattie infiammatorie asbesto correlate

    Come anticipato, le malattie infiammatorie correlate all’esposizione ad amianto sono asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici.

    L’asbestosi è una malattia respiratoria cronica causata dalle fibre di amianto, ha un decorso progressivo, complicazioni cardiache ed evolve in tumore del polmone o mesotelioma pleurico.

    Le placche pleuriche e ispessimenti pleurici – lesioni della pleura, la membrana che riveste il polmone, non sempre pericolose ma da tenere ugualmente sotto controllo.