Antofillite: cos’è e rischi per la salute

Antofillite, anche detta “amianto verde-giallo-bianco” è un tipo di amianto o asbesto della serie degli anfiboli. In questa guida scopriamo cos’è, come si riconosce, dove si trova e perché è pericolosa per la salute. Scopriamo anche come richiedere l’assistenza medica e legale in caso di esposizione all’antofillite.

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Antofillite: cos’è?

L’antofillite è un minerale di amianto e come gli altri minerali di amianto fa parte della famiglia dei silicati fibrosi. Essi si distinguono dagli altri silicati per la loro capacità di suddividersi longitudinalmente in fibre (chiamate anche fibrille). Queste fibrille diventano via via più sottili, fino a raggiungere un diametro infinitesimale e impercettibile all’occhio umano. Per questo motivo rimangono a lungo sospese nell’aria e si disperdono nell’ambiente. Questa caratteristica è alla base della pericolosità dei minerali di amianto, compresa l’antofillite.

L’antofillite (dal latino scientifico antophyllum = garofano) è un silicato idrato di magnesio ed è il più importante degli anfiboli rombici. Descritto per la prima volta dal mineralogista tedesco Christian Friedrich Schumacher nel 1801, il nome gli viene dal colore che assomiglia a quello del garofano.

Dove si trova? La si ritrova di frequente nei micascisti dell’Alto Adige (Val Passiria, sopra Merano) e in misura inferiore anche nell’isola d’Elba e nelle Alpi e Prealpi Occidentali, e in Finlandia.

Formula chimica e caratteristiche

La formula chimica dell’antofillite è 7MgO,8SiO2,H2O (n. CAS 77536-67-5). Appartiene al sottogruppo degli anfiboli di magnesio-ferro-manganese ed è un asbesto di ferro-magnesio formato da soluzioni isomorfe.

Quali sono le caratteristiche dell’antofillite? L’antofillite, al contrario di altri minerali di amianto, è fragile ed ha una temperatura di decomposizione tra 600-850°C.  Resiste quindi benissimo al calore, ma non risulta indistruttibile e resistente alla trazione come altri silicati fibrosi.

Utilizzi dell’antofillite

L’Antofillite, al contrario di altri minerali di amianto, non fu trovata in enormi quantità in natura. La sua fragilità inoltre la rese meno adatta all’utilizzo nell’industria dei trasporti, nell’industria e nell’edilizia ad eccezione dei pavimenti compositi.

Ne venne fatto ampio uso nell’industria cosmetica e in altri prodotti a base di talco, nonché nei composti che di solito includono la vermiculite. Oggi i prodotti a base di talco necessitano particolari test che ne verifichino l’eliminazione di ogni traccia di Antofillite. 

L’antofillite è pericolosa per la salute?

La pericolosità dei minerali di amianto era stata presa in considerazione già all’inizio del secolo scorso. Non vi erano però prove scientifiche della sua pericolosità. Nonostante questo un regio decreto già ne vietava l’estrazione a donne e fanciulli. Si dovrà aspettare il 1992 per vederne finalmente bannato utilizzo, estrazione e commercializzazione in Europa. Molti paesi del mondo ne fanno ancora utilizzo.

Come tutti i minerali di amianto anche l’anfitollite è pericolosa per la salute umana.

Le fibre di amianto, non a caso anche dette fibre killer, una volta inalate provocano fenomeni infiammatori (come l’asbestosi, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici ) e diversi tipi di cancro.

Tutte le patologie asbesto correlate

Le fibre di anfitollite e degli altri minerali di amianto causano:

Oltre a queste neoplasie possono causare il tumore della faringe, il tumore dello stomaco, il tumore del colon retto (inserite nella lista II dell’INAIL) e il tumore dell’esofago (che rientra nella lista III dell’INAIL), anche se la loro incidenza per cause lavorative viene ritenuta meno probabile rispetto a mesoteliomi, tumori del polmone, laringe e ovaie (che rientrano nella Lista I dell’INAIL). 

L’INAIL non riconosce altre malattie correlate all’amianto. Tra queste ci sono malattie degenerative non tumorali, come la miocardiopatia, il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la fibromialgia e vari problemi cardiovascolari.

Poi ci sono tumori causati dall’esposizione ad asbesto, che possono attaccare altri organi, tra cui il cervello, la colecisti, la mammella, il pancreas, la prostata, i reni, la tiroide, la vagina-vulva e la vescica. Amianto è uno dei fattori di rischio di queste neoplasie, come dimostrato dal Prof. Ugazio e da diversi studi scientifici, ad esempio “Cancer Epidemiology and Prevention“.

Come valutare la pericolosità dell’anfitollite

La pericolosità dei minerali di amianto, e dunque anche dell’anfitollite, dipende dalla loro capacità di rilasciare fibre sottilissime che si disperdono nell’ambiente. Ai fini delle valutazioni di pericolosità si utilizza infatti il cosiddetto indice di friabilità.

  • Friabile: riducibile in polvere con il solo uso delle mani.
  • Compatto: inserito in una matrice compatta che necessita di erosione e danni meccanici per rilasciare fibre nell’ambiente.

La tipologia di amianto utilizzato non è rilevante al fine di definirne la pericolosità: tutti i tipi di amianto infatti sono pericolosi e l’esposizione ad essi deve sempre essere impedita.

Il parere dell’OMS sull’Anfitollite

L’OMS si espressa in modo univoco sulla pericolosità dei vari tipi di minerali di amianto: tutti i tipi di amianto sono cancerogeni. Sul sito ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e sulla pagina dedicata alla pericolosità dell’amianto si legge infatti che:

All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.

Inoltre la capacità cancerogena dell’amianto è confermata dall’ultima monografia dello IARC “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite“.

Classificazione dei tipi di amianto secondo la legge

L’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE) recita che: “Ai fini del presente capo il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:

a) l’actinolite di amianto, n. CAS 77536-66-4;
b) la grunerite di amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;
c) l’antofillite d’amianto, n. CAS 77536-67-5;
d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
f) la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.

Assistenza medica e legale gratuita

Le vittime di esposizione all’antofillite e ad altri minerali di amianto hanno infatti il diritto di usifruire di una serie di benefici previsti dalla legge. Tra questi: rendita o indennizzo INAIL, causa di servizio e/o status di vittima del dovere, Fondo Vittime Amianto, benefici contributivi ecc…

Se sei stato esposto ad Antofillite puoi richiedere l’assistenza medica e legale gratuita.

Consulenza gratuita per le vittime

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