Benzene: cos’è, danni alla salute e vittime del dovere

Il benzene è stato ampiamente utilizzato come solvente in diverse industrie, e ciò ha causato gravi danni alla salute dei lavoratori coinvolti. In questa guida ci occupiamo di benzene e scopriamo quali danni alla salute provoca e qual è la normativa di riferimento.

Gli esposti a benzene che hanno contratto una malattia correlata all’esposizione hanno diritto al riconoscimento di malattia professionale o causa di servizio e al risarcimento integrale dei danni. Inoltre in caso di morte della vittima ne hanno diritto i famigliari superstiti.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito il Dipartimento Vittime del Dovere per l’assistenza medica e legale alle vittime del dovere. Attraverso la richiesta di una consulenza gratuita è possibile ottenere l’assistenza legale, oltre a quella medica e psicologica.

Benzene: cos’è e definizione di questo potente cancerogeno

Il benzene è un composto chimico gassoso altamente infiammabile. Dal punto di vista chimico è definito come un idrocarburo aromatico monociclico con formula C6H6.

Si tratta di un costituente naturale del petrolio, ma viene anche sintetizzato a partire da altri composti presenti nel petrolio.

Il benzene viene impiegato come antidetonante nelle benzine, ma a causa della sua pericolosità per la salute e della facilità con cui contamina le falde freatiche nella Comunità Europea se ne sta limitando la concentrazione ammessa per legge.

Benzene: le categorie professionali a rischio

Il benzene è utilizzato in vari contesti industriali e sono a rischio di esposizione varie categorie di lavoratori. Tra questi figurano gli addetti alla distribuzione di carburanti, manutentori di impianti petroliferi, lavoratori nell’industria del coke, addetti alla riparazione di autoveicoli e in altre industrie come quella petrolchimica, della gomma, delle calzature e tipografiche.

L’esposizione prolungata a elevate quantità di benzene può causare gravi patologie, riconosciute come malattie professionali dall’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro).

Leucemie: tumori professionali riconosciuti

Il benzene è considerato una sostanza cancerogena che può causare leucemie e altre forme tumorali. L’INAIL infatti ha incluso il benzene nelle tabelle delle malattie professionali, suddivise in tre liste: Lista I per malattie altamente probabili di origine professionale, Lista II per malattie a probabilità limitata e Lista III per malattie con origine lavorativa possibile.

La denuncia all’INAIL da parte del medico è obbligatoria per queste malattie.

Il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10 giugno 2014 contiene “L’approvazione dell’aggiornamento dell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi e per gli effetti dell’articolo 139 del Testo Unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965 n.1124”.

Le malattie benzene correlate nelle liste INAIL

I tumori professionali, classificati tutti nel Gruppo 6, e aventi il benzene quale causa eziologica sono:

  • altre leucemie acute non linfatiche: codice identificativo: I.6.04. C94.2-C94.5;
  • eritremia ed eritroleucemia acuta: codice identificativo: I.6.04. C94;
  • leucemia acuta mielomonocitica: codice identificativo: I.6.04. C92.5;
  • acuta monocitica: codice identificativo: I.6.04. C93.0;
  • leucemia linfoide: codice identificativo: II.6.32. C91;
  • mieloide: codice identificativo: I.6.40. C92.0;
  • mieloide acuta: codice identificativo: I.6.04. C92.0;
  • leucemia mieloide subacuta: codice identificativo: I.6.04. C92.2;
  • monocitica subacuta: codice identificativo: I.6.04. C93.2;
  • promielocitica: codice identificativo: I.6.04. C92.4;
  • linfoma non Hodgkin: codice identificativo: II.6.32. C82-C85;
  • non Hodgkin linea cellulare B: codice identificativo: II.6.32. C82-C85;
  • mieloma multiplo: codice identificativo: II.6.32. C90.

Per le malattie tabellate nella Lista I vige la presunzione legale d’origine della malattia. Al lavoratore basta provare la presenza della malattia e dell’agente patogeno. Per le malattie della lista II spetta al lavoratore provare la presenza del nesso causale.

Livelli di esposizione e risarcimento danni da benzene

Negli ultimi anni, sono state implementate politiche gestionali e provvedimenti per ridurre l’esposizione dei lavoratori al benzene nelle industrie dei paesi occidentali.

I livelli di concentrazione del benzene nei luoghi di lavoro devono rispettare i valori di legge e di consenso. Il Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 stabilisce il valore limite di esposizione professionale a 3,25 milligrammi per metro cubo d’aria.

Inoltre, secondo il Committee on Hazardous Substances (AGS) tedesco, i livelli di riferimento per la dispersione del benzene nell’aria nei luoghi di lavoro dovrebbero essere inferiori a 1,9 milligrammi per metro cubo d’aria (rischio tollerabile). O, idealmente, a 0,2 milligrammi per metro cubo d’aria (rischio accettabile).

Tuttavia, nel caso in cui il datore di lavoro non abbia garantito la sicurezza del lavoratore e quest’ultimo sia stato esposto a elevate concentrazioni di benzene, causando una delle malattie professionali riconosciute dall’INAIL è possibile ottenere un indennizzo o risarcimento e avere accesso alle prestazioni socio-sanitarie dell’INAIL.

Per i lavoratori dei settori pubblici non privatizzati c’è invece la causa di servizio che dà accesso all’equo indennizzo. In alcuni casi le vittime possono ottenere lo status di vittime del dovere.

Le vittime e i loro famigliari hanno inoltre diritto al risarcimento completo dei danni subiti. L’Avvocato Ezio Bonanni Presidente dell’ONA di cui fa parte il Dipartimento Vittime del Dovere fornisce assistenza legale gratuita, medica e psicologica a tutti gli esposti.

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