Patologie asbesto-correlate: quali sono?
Patologie asbesto correlate: Quali malattie possono essere causate dall’esposizione ai minerali di amianto? In questa guida scopriamo quali sono le patologie asbesto correlate, ossia malattie causate dall’amianto anche detto asbesto. Scopriamo anche come richiedere l’assistenza medica e legale gratuita per coloro che hanno contratto una patologia asbesto-correlata. Gli esposti vittime dell’amianto hanno infatti diritto ad una serie di benefici previsti dalla legge. Scopriamoli tutti.
L’Osservatorio Vittime del Dovere fornisce assistenza legale alle vittime di esposizione ad agenti patogeni sul luogo di lavoro, compreso l’amianto. Per ottenerla basta rivolgersi al nostro team e chiedere la consulenza gratuita.
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Le malattie causate dall’amianto
Con il termine amianto e con il suo sinonimo asbesto, si indicano un gruppo di minerali che sono accomunati da caratteristiche comuni. I minerali asbestiformi hanno infatti la capacità di suddividersi in fibre via via più sottili che sono anche chiamate fibrille. Queste fibrille raggiungono dimensioni microscopiche che le permettono di disperdersi sospese nell’ambiente e di essere quindi facilmente inalate o ingerite.
L’amianto cosa provoca? Una volta a contatto con gli organi interni del corpo umano provocano infiammazioni (asbestosi, placche ed ispessimenti pleurici). Tali patologie da amianto possono in seguito evolvere in neoplasia. Le neoplasie causate dall’esposizione all’amianto colpiscono in particolare le vie respiratorie e il tratto gastrointestinale, ma non solo.
Pericolosità dell’amianto per la salute
L’amianto, se integro, non rilascia fibre nell’ambiente. Quando i materiali di amianto si sfaldano, in seguito ad usura o traumi meccanici, permettono invece alle fibre killer di disperdersi nell’ambiente. Il legislatore ha valutato la pericolosità dell’amianto in base al fattore di friabilità. Distinguendo tra amianto friabile (sfaldabile con il solo uso delle dita) e amianto compatto (sfaldabile inseguito a usura o danni meccanici).
Entrambe le forme di amianto sono pericolose per la salute umana. Basta infatti una rottura anche impercettibile nella matrice compatta dei materiali di amianto perché le fibre killer possano disperdersi nell’ambiente.
Patologie asbesto-correlate: rischi anche a basse dosi
L’unica possibilità per evitare con certezza i danni dell’esposizione alle fibre di amianto è quella di evitare l’esposizione tout court, attraverso la bonifica dei siti contaminati.
L’ONA e l’avvocato Ezio Bonanni sostengono da anni che non esiste una soglia di sicurezza per esposizione ad asbesto. Anche dosi poco elevate di fibre possono essere sufficienti a provocare il mesotelioma e altre patologie asbesto-correlate. Esiste infatti un’alta incidenza di tumori causati dall’amianto anche in caso di esposizioni a basse dosi di fibre (IPCS INCHEM).
Patologie asbesto-correlate: quali sono?
L’esposizione ad amianto cosa provoca? Le fibre di amianto, come dicevamo più su, una volta inalate o ingerite, provocano infiammazione. In questo caso, si manifestano:
- placche pleuriche;
- ispessimenti pleurici;
- asbestosi.
Queste infiammazioni possono successivamente evolvere in cancro (tumore del polmone e mesotelioma pleurico). L’esposizione ad amianto causa anche altre tipologie di tumori che non includono solo quelli che colpiscono le vie respiratorie. Qui di seguito scopriamo l’elenco completo delle patologie asbesto-correlate.
Asbestosi polmonare
L’asbestosi è una pneumoconiosi che esordisce in modo insidioso. Di solito dopo 15 o 20 anni dall’inizio dell’esposizione a grandi dosi di asbesto.
L’asbestosi provoca difficoltà respiratoria che in principio si manifesta solo in seguito agli sforzi. Poi anche a riposo. Tra i sintomi più comuni ci sono tosse cronica poco produttiva e resistente alla terapia. L’asbestosi malattia professionale è indennizzata dall’INAIL (Istituto Nazionale Assistenza Infortuni sul Lavoro). Viene considerata di origine professionale perché causata da esposizioni assai elevate a polveri e fibre di asbesto.
Placche pleuriche ed ispessimenti della pleura
Le placche pleuriche sono infiammazioni della pleura. La pleura è la membrana sottile che avvolge i polmoni. Essa è formata da due foglietti: pleura viscerale (legata ai polmoni) e pleura parietale (legata alla gabbia toracica).
Entrambe hanno uno strato di cellule piatte ed estese chiamate mesotelio ed uno strato di fasci di collagene. La pleura può essere colpita da processi infiammatori, da pneumotorace e da processi fibrosi, come le placche pleuriche calcifiche e gli ispessimenti pleurici, e da successive neoplasie come il mesotelioma pleurico. Tra le placche pleuriche cause c’è l’amianto.
Cardiopatie amianto
Le fibre di amianto ledono anche il sistema cardiorespiratorio. Le malattie cardiache possono insorgere come complicanza dell’asbestosi. Quando la cardiopatia è causata da asbestosi INAIL può rilasciare l’indennizzo.
Mesotelioma: patologie asbesto-correlate
Le fibre di amianto sono responsabili di una delle neoplasie più pericolose. Il mesotelioma ha spesso esito infausto, anche se i recenti protocolli di trattamento multimodale possono garantire una migliore qualità della vita durante la sopravvivenza del paziente e rare guarigioni. La tempestività della diagnosi a questo fine risulta fondamentale. Il mesotelioma colpisce i mesoteli, ovvero le membrane a cellule estese che rivestono alcuni organi del nostro corpo. A seconda del mesotelio colpito avremo diversi tipi di mesotelioma. Come l’asbestosi, è una malattia asbesto-correlata che trova la sua unica origine nell’esposizione all’amianto. Per essere indennizzata dall’INAIL è sufficiente dimostrare che sussiste la presenza di amianto nei luoghi di lavoro. L’INAIL ne considera infatti l’insorgenza sempre causata da esposizione lavorativa. Per sviluppare il mesotelioma infatti, secondo l’INAIL, sono necessarie esposizioni elevate e prolungate nel tempo.
Mesotelioma pleurico
Tra tutti i mesoteliomi, il mesotelioma pleurico è il più comune. Rappresenta l’80% dei mesoteliomi. Esso colpisce la pleura che avvolge i polmoni. Quando le fibre inalate giungono alla pleura avviano l’infiammazione che in seguito causa il cancro del mesotelio della pleura. Le vittime di mesotelioma della pleura hanno diritto all’indennizzo INAIL. Il mesotelioma pleurico è inserito nella lista I dell’INAIL.
Mesotelioma pericardico
Le fibre asbestiformi provocano anche il cancro del pericardio. Il mesotelioma pericardico è un tumore del cuore che si sviluppa nella sierosa che avvolge l’organo e che si collega al diaframma. Come tutti i mesoteliomi anche il mesotelioma del pericardio è indennizzabile dall’INAIL e inserito nella lista I delle malattie causate da asbesto.
Cancro del peritoneo
Il peritoneo è la membrana che avvolge lo stomaco. Insieme al mesotelioma pericardico e a quello della tunica vaginale del testicolo il mesotelioma peritoneale è uno dei mesoteliomi più rari. Anche questo è una malattia asbesto-correlata che può essere indennizzata dall’INAIL.
Mesotelioma della tunica vaginale del testicolo
Le fibre di asbesto, attraverso il flusso sanguigno e il sistema linfatico, giungono fino all’apparato genitale. In particolare, quando raggiungono quello maschile possono causare il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo. La tunica vaginale del testicolo è la membrana che avvolge i testicoli.
Tumore al polmone
Il tumore al polmone è una neoplasia che colpisce il polmone. Ne esistono di due tipi: adenocarcinoma e microcitoma. Il cancro del polmone causato dall’esposizione all’asbesto non sempre si manifesta in seguito ad asbestosi, essendo possibile anche a basse soglie di esposizione.
Resta una neoplasia dose dipendente e per questo il il rischio e l’abbattimento dei tempi di latenza sono proporzionali all’entità dell’esposizione, per intensità e durata. L’amianto agisce in sinergia e potenzia gli effetti del fumo di tabacco e di altri cancerogeni.
Recentemente il Report del Global Burden of Disease Cancer Collaboration, pubblicato su Jama Oncology dimostra la più alta incidenza del tumore del polmone in seguito a diverse condizioni di rischio. Infatti è aumentato il numero di casi del tumore del polmone del 33%, nel periodo dal 2005 al 2015, ma le abitudini tabagiche sono diminuite.
Anche il tumore del polmone è inserito nella lista I dell’INAIL con le altre malattie asbesto-correlate che sono con alta probabilità causate da esposizione professionale all’amianto.
Tumore della laringe
Il cancro della laringe è un cancro della gola che colpisce l’organo della laringe. Oltre all’esposizione a polveri e fibre di amianto, può essere causato dall’uso di tabacco, abuso di alcol, infezioni da HPV, dieta povera di ortaggi e frutta ed altri agenti cancerogeni di natura occupazionale e ambientale. Colpisce soprattutto i maschi adulti sopra i 55 anni. Esso è inserito nella lista I dell’INAIL, tra le patologie che hanno una elevata probabilità di insorgenza per causa professionale.
Cancro alle ovaie
Il cancro delle ovaie è una neoplasia che colpisce l’apparato riproduttivo femminile ed in particolare le ovaie. Le cause del cancro alle ovaie possono essere molteplici. Tra queste figura l’esposizione a polveri e fibre di amianto e ad altri agenti tossici, patogeni e cancerogeni,. Ci sono poi cause genetiche o legate allo stile di vita come obesità, fumo, assenza di esercizio fisico e dieta povera di ortaggi. Anche il cancro delle ovaie è inserito nella lista I dell’INAIL.
Tumore della faringe
Il tumore alla faringe è una neoplasia che si sviluppa nella gola ed in particolare colpisce l’organo della faringe. Il mondo scientifico non concorda sulla sua eziologia legata all’esposizione a fibre di amianto. Secondo l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, gemello dell’Osservatorio Vittime del Dovere, ed il suo pool di medici, anche il tumore della faringe, così come tutti gli altri tumori della gola, può essere causato dall’amianto, in un ruolo quantomeno concausale. Il tumore della faringe è inserito nella lista II dell’INAIL tra le amianto malattie correlate che hanno una limitata probabilità di insorgenza per ragioni professionali.
Cancro dello stomaco
Il tumore dello stomaco è un adenocarcinoma gastrico che colpisce le cellule del rivestimento interno della muscosa dello stomaco. Anche questa forma di neoplasia può essere indennizzata dall’INAIL. Essa è inserita nella lista II dell’INAIL, ossia tra le patologie asbesto-correlate che hanno una limitata probabilità di insorgenza professionale.
Tumore del colon retto
Il tumore del colon retto è una patologia asbesto-correlata che può essere indennizzata dall’INAIL e soggetta a maggiorazioni contributive INPS. LAvv. Ezio Bonanni ed ONA si sono battuti affinché anche questa forma di neoplasia fosse indennizzata in quanto patologia amianto-correlata. E sono state diverse le sentenze di condanna dell’INAIL. Al momento è inserita nella lista II dell’INAIL.
Tumore dell’esofago
Il tumore dell’esofago è il nono tumore più frequente al mondo. Colpisce soprattutto gli uomini al di sopra dei 60 anni. L’esposizione alle fibre di amianto è tra i fattori di rischio per questo tipo di tumore. L’INAIL inserisce questo tipo di tumore nella lista III, ossia tra le malattie da amianto che hanno una possibile causa nell’esposizione.
Tumore della trachea
Il tumore della trachea è un tumore della gola che interessa la zona della trachea, tra la laringe e l’esofago. Esso può essere causato da agenti cancerogeni che agiscono in sinergia. L’INAIL inserisce le radiazioni ionizzanti nella lista I e l’asbesto nella lista III.
Altre patologie asbesto correlate
Oltre alle malattie ufficialmente riconosciute dall’INAIL come causate dall’amianto, diversi studi scientifici evidenziano altre patologie correlate. In particolare evidenziano un legame tra l’esposizione all’asbesto e i tumori del sistema urinario, come il cancro alla vescica:
- “Urinary apparatus tumours and asbestos: The Ramazzini Institute caseload”, di Lauriola, Bua, Chiozzotto, Manservisi, Panetta, Martorana e Belpoggi;
- “Epidemiology and etiology of bladder cancer” di Johansson e Cohen;
- “Epidemiology and prevention of bladder cancer” di Negri e La Vecchia;
- “An update review of the literature: risk factors for bladder cancer with focus on occupational exposures” di Olfert, Felknor e Delclos.
Altri cancro da amianto possono svilupparsi al cervello, alla colecisti, alla mammella, al pancreas, alla prostata, ai reni, alla tiroide e alla vagina-vulva.
Infine ci sono anche le malattie degenerative non tumorali, come la miocardiopatia, il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la fibromialgia e vari problemi cardiovascolari.
I numeri delle patologie asbesto-correlate
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) gli esposti ad asbesto a livello mondiale sarebbero più di 125 milioni lavoratori. Secondo le stime più recenti, ogni anno perdono la vita circa 107.000 lavoratori per esposizione professionale ad asbesto. In queste stime sono considerate solo le morti per mesotelioma, tumore del polmone e asbestosi. Secondo le stime dell’ONA, solo in Italia, nel 2019, si sono verificati 6000 decessi per malattie amianto.
Secondo l’ONA i numeri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sarebbero sottostimati. Per un censimento accurato dei numeri delle patologie asbesto correlate in Italia, l’ONA ha avviato il censimento attraverso il registro ONA REPAC (Registro Patologie Amianto Correlate). Attraverso il portale tutti i cittadini possono segnalare i casi di malattie causate dall’amianto.
Attraverso l’aggiornamento costante dei dati epidemiologici e la mappatura della presenza dell’asbesto nei luoghi di vita e di lavoro è possibile l’integrazione e l’aggiornamento delle attuali tabelle INAIL delle malattie professionali.
Il tumore della laringe e delle ovaie, per esempio, sono malattie amianto correlate inserite solo nel 2014 nella Lista I dell’INAIL, proprio grazie al costante aggiornamento e all’integrazione dei casi di malattie professionali.
Dati dell’ISS: necessaria immediata assistenza alle vittime
Secondo il report dell’Istituto Superiore di Sanità, è ancora rilevante il carico di patologie amianto-correlate nella popolazione italiana, a distanza di 17-25 anni dal bando dell’amianto. Perciò sono necessari immediati interventi di prevenzione, diagnosi, terapia, assistenza, sostegno psicologico e sicurezza sociale.
L’ISS ha stimato che, fino al 2017, ci sono stati circa 231.000 decessi l’anno nel mondo dovuti a malattie asbesto correlate. In Italia, dal 2010 al 2016, si contano come vittime di mesotelioma 7.660 uomini e 2.947 donne. Invece, per asbestosi, sono 361 le vittime uomini e 44 le vittime donne.
Infine è stimato che 11% dei tumori polmonari che colpiscono gli uomini è attribuibile all’esposizione ad amianto (2.718 decessi l’anno), mentre è 1,2% nelle donne (112 decessi l’anno). Mentre per il tumore ovarico, circa lo 0,5% è causato dall’amianto (circa 96 decessi nel periodo tra il 2010 e il 2015).
Prevenzione primaria, secondaria e terziaria
Le malattie asbesto-correlate sono in continuo aumento. Per questo motivo è necessario evitare ogni forma di esposizione attraverso la prevenzione primaria. (Monografia IARC e amianto cancerogeno).
Ricordiamo che non esiste una soglia minima al di sotto della quale il rischio si annulla. Leggi a tale proposito il Consensus Report di Helsinki.
Nel caso in cui ci siano già state esposizioni è neccessaria la prevenzione secondaria, per evitare ulteriori esposizioni. La sorveglianza sanitaria degli esposti permette la diagnosi precoce al fine di aumentare le possibilità di guarigione dalle patologie amianto e di migliore la qualità di vita delle vittime.
Approfondisci su: tutte le forme di prevenzione
Patologie asbesto-correlate: tutela legale delle vittime
L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, è stato il pioniere, in Italia, della difesa dei lavoratori e dei cittadini esposti all’amianto. Con un lavoro decennale, coadiuvato da un pool di avvocati professionisti, ha contribuito a creare l’enorme giurisprudenza al momento presente.
Chiama il numero verde, contattaci su Whatsapp o compila il form per ricevere assistenza medica e legale gratuita. L’ONA offre assistenza medica e legale gratuita agli esposti che hanno contratto una patologia asbesto correlata. Essi hanno infatti diritto a una serie di benefici previsti dalla legge che non si esauriscono nell’indennizzo INAIL.
Tra questi il risarcimento dei danni patrimoniali e non e il prepensionamento amianto, l’accesso al Fondo Vittime Amianto, indennizzo INAIL o rendita, lo status di vittima del dovere e/o causa di servizio a seconda dell’impiego lavorativo che ha causato l’esposizione. Qui di seguito li vediamo tutti.
Approfondisci su: prevenzione terziaria
Consulenza legale per le vittime
Indennizzo e rendita INAIL
I lavoratori esposti del settore privato o pubblico privatizzato hanno il diritto di vedersi riconosciuto un indennizzo pagato dall’INAIL e un risarcimento malattia professionale amianto una tantum dei danni.
Per ottenere l’indennizzo o la rendita INAIL bisogna ottenere il riconoscimento di amianto malattia professionale. Per invalidità dal 6% al 15%, la vittima ottiene un indennizzo in capitale del solo danno biologico. Dal 16% al 100% la rendita INAIL.
Come ottenere l’indennizzo INAIL
L’INAIL, come dicevamo più su, ha ricondotto in 3 liste le malattie causate dall’amianto in base alla probabilità della loro origine lavorativa che permette il riconoscimento di malattia professionale. Il riconoscimento di malattia da amianto professionale è infatti il primo passo per l’ottenimento dell’indennizzo INAIL.
Patologie asbesto-correlate nelle tabelle dell’INAIL
Esistono malattie professionale tabellate. Nella LISTA I dell’INAIL ci sono asbestosi e placche pleuriche e ispessimenti pleurici, tutti i tipi di mesotelioma, tumore al polmone, tumore alle ovaie e tumore della laringe.
Esse sono indennizzate dall’INAIL con presunzione legale di origine.
Significa che per placche pleuriche INAIL, per negarne l’origine professionale deve dimostrarne l’esclusiva origine extraprofessionale. La concausa infatti è sufficiente ad affermarne l’origine professionale.
Per la presunzione legale di origine, di cui agli artt. 3, 139 e 211 del DPR 1124/65 e di cui all’art. 10, comma 3, del D. Lgs. 38/2000, è sufficiente anche la sola presenza dell’amianto nell’ambiente lavorativo.
Per tutte le patologie inserite nella lista I non è necessario dimostrare un limite di soglia per ottenere l’indennizzo INAIL delle infermità.
Nella LISTA II sono comprese le malattie causate dall’amianto la cui origine lavorativa è di limitata probabilità:
- Tumore alla faringe (c10-c13);
- Cancro dello stomaco (c16);
- Tumore del colon retto (c18-c20).
La prova del nesso causale in questo caso è a carico del lavoratore assicurato. Qui trovate i criteri INAIL per il nesso causale malattie professionali.
Nella lista III dell’INAIL c’è solo il tumore all’esofago, la cui origine lavorativa è ritenuta possibile.
La prova del nesso causale in questo caso, come nel caso delle malattie nella lista II, è a carico del lavoratore assicurato.
Fondamentale è la prova dell’esposizione ad amianto, che si ottiene con l’utilizzo della legge scientifica dell’INAIL.
Altre patologie asbesto-correlate
Cosa fare nel caso in cui gli esposti abbiano contratto una malattia che non appare tra quelle previste dall’INAIL nelle sue tabelle? Il Prof. Giancarlo Ugazio sulla base della revisione della letteratura scientifica, ha dimostrato che l’esposizione a polveri e fibre di amianto provoca anche altre patologie, oltre a quelle previste dall’INAIL.
Il sistema delle tabelle è stato scardinato prima dalla Corte Costituzionale e in seguito dal legislatore che con l’art. 10, comma 4, del D.Lgs. 38/2000, ha affermato il principio che, in caso di infermità, il lavoratore assicurato può dimostrare l’origine professionale della malattia.
Patologie asbesto-correlate non tabellate
Tutti i lavoratori esposti a polveri e fibre di amianto e anche ad altri cancerogeni, indipendentemente dalla malattia contratta possono richiedere un consulto dell’Osservatorio Vittime del Dovere. Attraverso una prima consulenza possono ottenere oltre all’assistenza medica gratuita, la consulenza legale per ottenere giustizia risarcitoria.
Tra le malattie causate da amianto e altri cancerogeni per cui l’ONA ha ottenuto i risarcimenti ci sono:
- tumore al cervello;
- colecisti;
- cancro del pancreas;
- tumore della prostata;
- rene;
- tiroide;
- vagina-Vulva;
- vescica;
- cancro alla mammella.
A queste si aggiungono altre malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale (come il morbo di Alzheimer) e la sclerosi laterale amiotrofica.
Rendita di reversibilità per superstiti
I superstiti hanno diritto all’indennizzo, all’assegno funerario e, se applicabile, alla rendita INAIL di reversibilità.
Sono titolari dei diritti di cui all’art. 85 del D.P.R. 1124/1965, rispettivamente il coniuge e gli orfani. Il primo nella misura del 50%, i secondi, del 20%, senza poter superare il 100%.
I figli hanno diritto alla prestazione fino alla maggiore età, e se studenti, fino ai 26 anni. Ci sono anche altri titolari che possono subentrare in caso di specifiche condizioni.
Fondo Vittime Amianto
Nel caso di riconoscimento di patologia asbesto-correlata, le vittime hanno diritto all’indennizzio del Fondo Vittime Amianto (ai sensi dell’art. 1, commi 241/246, L. 244/2017).
Esso si aggiunge alla rendita INAIL, nella misura del 15%. Nel caso di mesotelioma, hanno diritto al fondo anche le vittime di esposizione ambientale e famigliare (ersamento dell’importo di € 10.000,00, una tantum). Per tutte le altre malattie i benefici del fondo sono accessibili sono per esposizione professionale all’amianto.
Benefici contributivi e prepensionamento amianto
Le vittime di malattie asbesto correlate, che hanno ottenuto dall’INAIL il riconoscimento di malattia professionale, hanno diritto ai benefici contributivi.
Sulla base dell’art. 13, comma 7, L. 257/92, hanno diritto ad ottenere dall’INPS la moltiplicazione del periodo di esposizione ad amianto con il coefficiente 1,5. Questo indennizzo contributivo é utile, sia per amianto prepensionamento che per la rivalutazione delle prestazioni pensionistiche già in godimento (leggi tutto sulle pensioni).
Con la modifica normativa introdotta con l’art. 41 bis, L. 58/2019, la platea degli aventi diritto alla pensione amianto immediata è stata ampliata. Questi possono andare per amianto pensione anticipata anche in caso di mancata maturazione del diritto a pensione.
I requisiti di accesso a pensione anticipata amianto sono: 5 anni di anzianità contributiva di cui 3 nei 5 antecedenti il riconoscimento di qualsiasi malattia asbesto correlata. Il prossimo termine per il deposito della domanda di prepensionamento amianto è il 31.03.2022 (leggi tutto sulla pensione di invalidità amianto). Qualora non si rispettasse questo termine, la domanda verrà esaminata l’anno successivo, a partire da aprile. Si ricorda, inoltre che la pensione d’inabilità non è cumulabile con la rendita INAIL.
Risarcimento danni amianto INAIL
Le patologie asbesto correlate sono altamente invalidanti ed oltre al danno biologico provocano anche una serie di altri pregiudizi. Sconvolgono la vita della vittima e anche quella dei familiari.
Tra i danni non patrimoniali sono risarcibili:
- danno biologico (lesione all’integrità psicofisica);
- morale (sofferenza fisica e interiore);
- esistenziale (per il peggioramento qualità della vita).
Il danno patrimoniale si distingue tra il danno emergente ed il lucro cessante. L’indennizzo INAIL malattia professionale copre la parte del danno da minore capacità lavorativa. Solo questo è il risarcimento amianto INAIL.
Le vittime amianto hanno diritto all’integrale ristoro del pregiudizio sofferto.
Risarcimento danni eredi lavoratore deceduto
In caso di decesso del lavoratore le somme che gli erano dovute vengono versate agli eredi. Gli stretti congiunti hanno diritto anche al risarcimento dei danni che hanno sofferto direttamente per la perdita del loro congiunto.
Non vi é compensatio. Quindi tutte le somme debbono essere erogate per i danni iure proprio, che si aggiungono a quelli che debbono essere erogati in qualità di eredi.
Vittime del dovere: patologie asbesto-correlate
I lavoratori che hanno prestato servizio nelle Forze Armate (Marina, Aeronautica, Esercito, Carabinieri) o nel comparto sicurezza (Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, etc.) hanno diritto al riconoscimento dello status di vittima del dovere. Le prestazioni previdenziali e assistenziali consistono in assegni esenti IRPEF, soggetti a perequazione annuale e interamente cumulabili con stipendio, equo indennizzo o pensione, anche privilegiata ordinaria.
Benefici delle vittime del dovere
Quali sono i benefici a cui hanno diritto le vittime del dovere? Hanno diritto a:
- Una speciale elargizione di euro 200.000,00 una tantum (per invalidità non inferiore all’80%);
- speciale elargizione di € 2.000 per punto percentuale, oltre rivalutazione monetaria (in caso di invalidità minore dell’80%);
- assegno vitalizio di €500, con l’equiparazione alle vittime del terrorismo;
- assegno vitalizio di euro 1033,00 mensili.
Diritti dei familiari del superstite
I benefici, se la vittima di esposizione muore, passano ai familiari. Nel caso di più familiari superstiti, ciascuno di essi avrà diritto a percepire gli assegni per intero (€ 500 + 1.033 soggetti a perequazione annuale per un totale, ad oggi, di circa € 1.900 mensili).
La speciale elargizione viene suddivisa in parti uguali in caso di più familiari superstiti. Ad esempio nel caso di 4 familiari superstiti, la speciale elargizione da € 200.000, andrà spartita in € 50.000 per ognuno.