Mesotelioma: tipologie e tutela delle vittime
Mesotelioma è un tumore maligno delle sierose: pleura, peritoneo, pericardio e tunica vaginale del testicolo. Questi tumori sono molto aggressivi e quasi sempre ad esito infausto. Sono legati, principalmente, ad esposizione ad amianto e in minima parte anche ad erionite e fluoridonite e raramente a radiazioni ionizzanti.
L’Osservatorio Vittime del Dovere, gemello dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha dedicato molta attenzione alla prevenzione e cura del mesotelioma, e alla tutela delle vittime.
In questa guida scopriamo cos’è un mesotelioma, quante tipologie ne esistono, come si origina e chi sono le persone a rischio. Scopriamo anche tutto sull’assistenza medica e legale a favore di chi ha contratto un mesotelioma.
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Mesotelioma: cos’è e cosa colpisce
Il mesotelioma è un cancro delle sierose che avvolgono gli organi interni del corpo umano. A differenza di altri tipi di tumori che possono essere causati da diversi fattori, i quali di solito agiscono in sinergia, il mesotelioma è sempre causato dall’esposizione all’amianto.
Colpisce diversi tipi di sierose del corpo umano. A seconda della sierosa in cui si sviluppa distinguiamo quattro tipi di mesotelioma.
Mesotelioma: quali tipologie esistono?
In questo elenco che segue scopriamo tutte le tipologie di mesotelioma:
- mesotelioma pleurico: è il tumore della pleura, la membrana che avvolge i polmoni;
- peritoneale: è la neoplasia della membrana che avvolge il peritoneo (rivestimento dello stomaco);
- pericardico: è il tumore della membrana che avvolge il cuore e che si collega al diaframma;
- della tunica vaginale: è il cancro della membrana che riveste i testicoli nell’uomo.
Tra tutte le forme di mesotelioma maligno quello pleurico è il più frequente. Rappresenta, da solo, circa il 93% di tutti i mesoteliomi.
Mesotelioma ed esposizione ad amianto
I minerali di amianto, e tutte le fibre asbestiformi, causano il mesotelioma. Ciò in quanto questi minerali asbestiformi hanno la capacità di ridursi a polvere e fibre, ed essere inalati ed ingeriti.
Quindi, queste fibrille, raggiungono gli alveoli polmonari e poi la pleura. Con il flusso sanguigno e linfatico anche tutte le altre sierose, e provocano infiammazione e poi il tumore.
Lo IARC (International Agency For Research On Cancer – Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (che fa parte dell’ONU), nella monografia sull’amianto, ha precisato, a pag. 294, che: “There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary”.
- Scopri tutte le malattie amianto-correlate.
Ritardi nelle bonifiche e rischio per la salute
L’amianto fu utilizzato in circa 3000 applicazioni, fino all’entrata in vigore dell’art. 1 della L. 257 del 1992, che ne ha vietato estrazione, lavorazione, produzione e commercializzazione. L’Italia fu il secondo produttore e utilizzatore di amianto in Europa. Per questo motivo il nostro paese è in piena emergenza.
La legge del 92 non ha inoltre obbligato alla bonifica dei siti contaminati. In Italia ci sono ancora 40.000.000 di tonnellate di materiali che contengono la fibra killer, comprese 2.292 scuole e più di 250 ospedali. Il Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, in data 14.01.2020, ha stanziato 385.000.000 di euro, per la bonifica dall’amianto negli edifici pubblici. In particolare per la rimozione e lo smaltimento nelle scuole e negli ospedali.
Ciò è stato ulteriormente confermato nell’ultima edizione della pubblicazione: Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Edizione 2022.
Mesotelioma e settori merciologici a rischio
L’uso ubiquitario dell’amianto ha moltiplicato le condizioni di rischio: nessun settore ne è immune. Infatti, come dimostrato dall’avv. Ezio Bonanni, perfino le scuole e gli ospedali ne erano imbottiti. Quindi, ci troviamo di fronte ad una condizione generalizzata di rischio.
Perfino nelle abitazioni l’amianto ha trovato largo utilizzo. Quindi, sono stati e sono a rischio tutti coloro che hanno subito esposizioni. In molti casi ci sono state anche le esposizioni ambientali. Poichè anche dopo l’entrata della Legge 257/92 le bonifiche sono andate a rilento, le esposizioni sono proseguite. Per questi motivi, l’avv. Ezio Bonanni ha sollecitato la bonifica.
Quindi, sono stati e continuano ad essere a rischio i manutentori. Comunque, la classe operaia, tra i quali gli operai delle piastre metalliche, i costruttori di veicoli e di navi, gli idraulici, gli installatori di impianti a gas, gli elettricisti e gli operai del settore edile. Sono considerate a rischio anche le persone che vivono a stretto contatto con i lavoratori esposti. Si tratta infatti delle c.d. esposizioni domestiche.
La più alta incidenza di mesotelioma spetta ai lavoratori del settore edile dove l’amianto, specialmente Eternit, è stato usato in centinaia di applicazioni.
Inoltre, l’amianto ha avuto un largo utilizzo nella cantieristica navale. Comprese le unità navali della Marina Militare Italiana, tanto è vero che ciò è stato normato con l’art. 20 della Legge 183/2010.
I dati aggiornati sono nel VII Rapporto RENAM.
Esami per la diagnosi del mesotelioma
La diagnosi di mesotelioma è possibile attraverso una serie di esami. Nei casi di esposizione a massicce dosi di amianti è consigliata la sorveglianza sanitaria, ossia l’esecuzione di tutti gli esami per la diagnosi di mesotelioma. Qui di seguito li trovate tutti:
- Radiografia del torace: utile per l’individuazione di ispessimento pleurico e placche pleuriche;
- Tomografia del torace (TC): è l’esame diagnostico più efficace per la diagnosi mesotelioma insieme alla PET. La TAC spirale è più veloce ed efficace e con meno radiazioni;
- PET: identifica le cellule neoplastiche attraverso il loro più alto metabolismo glucidico;
- Risonanza magnetica: permette di ottenere immagini dettagliate dei tessuti molli del corpo, come la TC, ma senza utilizzare raggi X;
- Biopsia: permette la diagnosi definitiva di mesotelioma identificando il tipo istologico;
- Toracentesi: esame del liquido presente nel torace per l’identificazione delle cellule mesoteliali;
- Pericardiocentesi: esame del liquido del pericardio per verificare se ci siano cellule tumorali;
- Esame immunoistochimico: verifica le proteine presenti nella superficie della cellula, o genetiche, capaci di individuare l’espressione genica tipica del mesotelioma;
- Esami del sangue per misurare i livelli di osteopontina e SMRP, molecole presenti in dosi più elevate in caso di neoplasia del mesotelio.
Quali sono i sintomi del mesotelioma?
I sintomi del mesotelioma variano a seconda del tipo di mesotelioma contratto.
- Sintomi del mesotelioma pleurico
Il mesotelioma pleurico provoca versamento pleurico, tosse, dolore toracico, gonfiore del collo e del viso, perdita di peso e astenia.
- I sintomi del mesotelioma peritoneale
Il mesotelioma peritoneale causa perdita di peso, cacchessia, gonfiore e dolore addominale, anemia e febbre.
- Mesotelioma pericardico e sintomi
Il mesotelioma del pericardio ha tra i sintomi iniziali astenia, tosse, tachicardia, perdita di peso, ascite, sudorazione, tromboflebia, hypercoagulability, febbre dell’origine sconosciuta, ostruzione intestinale e lesioni infiammatorie acute.
- Cancro del mesotelio della tunica vaginale
Il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo comporta tumefazione testicolare non dolente o dolente, dolore testicolare, infiammazione al testicolo, grumi testicoli, ginecomastia, testicoli diversi tra loro.
Sopravvivenza in caso di mesotelioma
La sopravvivenza in caso di mesotelioma è pari a 9/8 mesi per il mesotelioma pleurico; 5/6 mesi per il mesotelioma del peritoneo.
Il mesotelioma costituisce il 4% della mortalità globale per cancro, per tutte le età e per entrambi i sessi. I casi di mesotelioma peritoneale, testicolare e pericardico sono troppo pochi per avere dati sufficienti per delle previsioni. Nel corso di questi ultimi anni ci sono fatti grandi passi avanti. Specialmente nei casi di diagnosi precoce si è riusciti ad avere un significativo prolungamento delle aspettative di vita e delle condizioni generali della qualità della vita. In alcuni casi, seppur rari, c’è stata anche la guarigione.
A offrire un quadro chiaro riguardo i dati di sopravvivenza delle vittime di mesotelioma è il Prof. Marcello Migliore, specializzato in chirurgia toracica. Il professore è intevenuto durante il convegno del 23.11.2023: “Amianto e Uranio, in guerra e in pace: ricchezza e povertà dall’energia alla salute”.
Trattamento e cura del mesotelioma
L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha dimostrato che la diagnosi precoce è molto importante.
Si ottiene con la sorveglianza sanitaria che rende meno ardua la cura della neoplasia del mesotelio anche se la prognosi rimane quasi sempre infausta.
L’obiettivo principale è quello di assicurare una più lunga sopravvivenza e a migliori condizioni di salute.
Trattamento multimodale
L’approccio terapeutico è dettato dallo stadio della neoplasia e dal tipo istologico. Le terapie più efficaci sono quelle multimodali. L’ONA ha elaborato a questo proposito un suo protocollo specifico (a cura del Dott. Arturo Cianciosi e del Dott. Vittore Pagan). L’ONA offre infatti assistenza e consulenza medica gratuita oltre che legale agli esposti ad amianto, vittime di mesotelioma.
Chirurgia
La chirurgia è considerata il primo approccio al mesotelioma. In caso di tumore resecabile il paziente ha più probabilità di cura e guarigione. La chirurgia è anche usata a scopo palliativo. La tecnica mini invasiva del Prof. Migliore prevede che sia utilizzata la chemioterapia ad alta temperatura, direttamente nel corso dell’intervento chirurgico.
Anche toracentesi, paracentesi o pericardiocentesi hanno scopo palliativo. Consistono nell’aspirare con un ago sottile il liquido in eccesso.
Radioterapia
La radioterapia può essere utile per i pazienti sottoposti a intervento chirurgico (radioterapia adiuvante) per distruggere i piccoli gruppi di cellule tumorali non visibili e quindi non asportati nel corso dell’operazione o a scopo palliativo, per ridurre il dolore toracico che non si attenua con i farmaci.
Chemioterapia
La chemioterapia avviene tramite somministrazione di uno o più farmaci in combinazione per distruggere le cellule tumorali che si sono sviluppate nella pleura e negli eventuali altri organi colpiti e rallentarne la progressione. La somministrazione può avvenire per via per via endovenosa in tutto il corpo o direttamente nella sede del tumore. La somministrazione localizzata permette di intervenire con dosi più alte di farmaco chemioterapico, che a volte viene riscaldato per aumentarne l’efficacia (chemioterapia ipertermica), limitando gli effetti collaterali al resto dell’organismo.
Mesotelioma: le nuove linee guida
Nei casi in cui viene sconsigliato l’approccio chirurgico, viene suggerito invece quello chemioterapico.
La chemioterapia proprio come concluso nei lavori del Congresso di Madrid, risulta la migliore opzione. L’Osservatorio Vittime del Dovere e l’ONA si attengono proprio a tali conclusioni scientifiche.
Mesotelioma benigno: terapie e cura
Nonostante il numero di prognosi da esito infausto, ogni ganno vengono diagnosticati anche tanti casi di mesotelioma benigno. Per mesotelioma benigno si intendono quei casi in cui la vittima rimane in vita oltre i 5 anni dalla diagnosi.
Tanti dei casi benigni diagnosticati sono di mesotelioma pleurico benigno o mesotelioma peritoneale benigno. Nella fattispecie, con terapie tempestive si riescono ad ottenere migliori risultati allungando l’aspettativa di vita.
Nuove cure del mesotelioma: radioterapia
Nell’ultimo congresso della Società Europea di Radioterapia Oncologica (Estro), tenutosi a Milano, hanno reso pubblici i dati della loro ultima ricerca.
Uno studio al quale hanno preso parte 108 pazienti, tutti colpiti da un mesotelioma tra il 2014 e il 2018.
I pazienti operati sono stati poi sottoposti anche a chemioterapia, e successivamente a radioterapia emitoracica. Nel dettaglio, si tratta di una radioterapia mirata che va a colpire solo la parte del torace coinvolta dalla neoplasia.
L’intensità impiegata, al pari del numero delle sedute, è stata doppia rispetto a quella riservata ai pazienti inseriti nel gruppo di controllo (dose palliativa).
Dopo due anni dalla diagnosi, gli specialisti hanno riscontrato un tasso di sopravvivenza nettamente raddoppiato (58 contro 28 per cento).
Occorre precisare che vi sono anche degli effetti collaterali tra cui l’insorgenza della polmonite. Ma sono stati tutti facilmente dominati.
Cura mesotelioma pleurico senza interventi inutili
Le nuove linee guida indicano un’approccio chirurgico intervento non eccessivamente demolitivo. È necessario cerca di evitare l’asportazione del polmone (pleuropneumonectomia) e del diaframma.
In questo modo si possono preservare le capacità respiratorie della vittima. In passato, per la cura mesotelioma, erano eseguiti interventi demolitivi, con asportazione del diaframma e polmone. Ciò determinava, poi, difficoltà respiratorie.
Chirurgia per il trattamento del mesotelioma pleurico
L’intervento chirurgico per il trattamento del mesotelioma pleurico deve essere il più possibile conservativo. La decorticazione è un intervento costituito dalla rimozione della sola pleura, viscerale e parietale.
In questo modo si preserva il polmone, ottenendo un’identica sopravvivenza, minori complicazioni e una migliore qualità della vita.
Nuovi farmaci per la cura e il trattamento
I farmaci usati per il trattamento chemioterapico del mesotelioma sono cisplatino e pemetrexed. Mentre, per i pazienti che non sono operabili, è indicata la somministrazione del bevacizumab che è un anticorpo monoclonale.
Negli ultimi anni la sperimentazione ha testato farmaci anti angiogenetici, i farmaci antivirali e farmaci immunoterapici. Tuttavia, siamo in attesa dei dati in merito ai risultati raggiunti.
Poichè l’infiammazione cronica è alla base del meccanismo di insorgenza del mesotelioma, proprio come chiarito anche da Cass., IV Sez. Pen., Sent. n. 45935/2019, sono importanti i farmaci antinfiammatori.
Difatti, la Cassazione, ha confermato le risultanze della letteratura scientifica circa la rilevanza dell’infiammazione nella cancerogenesi del mesotelioma.
Quindi, la cura mesotelioma presuppone la terapia che blocca il release di fattori come l’HMGB1, che stimolano lo sviluppo delle cellule cancerose.
Cura mesotelioma: le sperimentazioni
Il Gruppo di ricerca mesotelioma dell’ONA collabora con i centri più prestigiosi, in Italia e nel resto del mondo. In questo modo, si favorisce la ricerca e naturalmente la cura mesotelioma.
Come è noto, sono in corso molte sperimentazioni (mesotelioma cure sperimentali), e alcune di esse possono essere concretamente efficaci.
L’ONA e l’Osservatorio Vittime del Dovere non alimentano false speranze. È necessario che le vittime di mesotelioma si rivolgano sempre a oncologi del servizio sanitario nazionale. Fortunatamente, le strutture pubbliche del sistema sanitario nazionale assicurano elevati standard di terapia e cura del mesotelioma.
Mesotelioma: gli studi condotti negli Stati Uniti
La Food and Drug Administration statunitense ha approvato il dispositivo per la terapia antitumorale non invasiva attraverso l’uso di campi elettrici. Questo approccio terapeutico combinato con chemioterapia a base di pemetrexed e platino, assicura quasi sempre ottimi risultati.
Il pemetrexed e il platino sono comunque farmaci utilizzati per il trattamento di prima linea del mesotelioma pleurico maligno, non operabile, localmente avanzato o in fase di metastasi.
Mentre, il sistema NovoTTF-100L (TTF, Tumor Treating Fields) prodotto da Novocure, è il primo trattamento per il mesotelioma pleurico maligno (MPM) approvato dalla Fda negli ultimi 15 anni.
La terapia TTF è antitumorale non invasivo con campi elettrici sintonizzati su frequenze specifiche. In questo modo, avviene la divisione cellulare del tumore solido (mesotelioma cure sperimentali).
Mesotelioma ed infiammazione della pleura
In particolare, l’infiammazione cronica causata dall’esposizione alle fibre di amianto è alla base del meccanismo di insorgenza del mesotelioma.
Proprio come specificato nella pubblicazione: Linton A, van Zandwijk N, Reid G, Clarke S, Cao C, Kao S. Inflammation in malignant mesothelioma – friend or foe?. Ann Cardiothorac Surg. 2012;1(4):516–522).
Nella pubblicazione, gli autori configurano i marcatori dell’infiammazione come fattori prognostici del mesotelioma.
Inoltre David James et al. confermano rilevanza dell’infiammazione: “Inflammation-Based Prognostic Indices in Malignant Pleural Mesothelioma Pinato. In Journal of Thoracic Oncology 2012, Volume 7, I 3, 587 – 594”.
Altri pareri della comunità scientifica hanno dimostrato che scores basati sui markers di infiammazione come modified Glasgow Prognostic Score and Neutrophils/Lymphocites sono strettamente correlati alla neo-angiogenesis. Il tutto in proporzione, quindi se questi sono elevati, la prognosi è sicuramente negativa.
D’ altro canto la stessa neo-angiogenesi, quindi la formazione di nuovi vasi causata dal processo infiammatorio, induce crescita delle cellule di MPM.
Inoltre, alti livelli di Vascular Endotheliale Growth Factor (VEGF) circolanti correlano con cattiva prognosi.
Così: Vascular endothelial growth factor is an autocrine growth factor in human malignant mesothelioma. Strizzi L, Catalano A, Vianale G, Orecchia S, Casalini A, Tassi G, Puntoni R, Mutti L, Procopio A. J Pathol. 2001 Apr;193(4):468-75).
Altri studi sperimentali supportano il ruolo cruciale dell’ infiammazione non solo nel tessuto tumorale del MPM ma anche nel tessuto mesoteliale iperplastico (HP).
Iperplasia della pleura e cancro del mesotelio
Ciò dimostra la somigianza di miRNA tissutali espressi dal tessuto tumorale ed iperplastico e come questi miRNa siano legati all’infiammazione.
Così nella pubblicazione: Analysis of microRNA expression signatures in malignant pleural mesothelioma, pleural inflammation, and atypical mesothelial hyperplasia reveals common predictive tumorigenesis-related targets.
Exp Mol Pathol. 2014 Dec;97(3):375-85. 2014 Sep 16 Ramírez-Salazar EG, Salinas-Silva LC, Vázquez-Manríquez ME, Gayosso-Gómez LV, Negrete-Garcia MC, Ramírez-Rodriguez SL, Chávez R1, Zenteno E, Santillán P, Kelly-García J, Ortiz-Quintero B.
Soppressione di IL1beta e riduzione aggressività del tumore
Altri autori hanno dimostrato attraverso interessantissimi studi sperimentali come la soppressione di IL1beta (una citochina ad azione antinfiammatoria) non solo rallenta la carcinogensis del MPM nell’animale cronicamente esposto all’amianto ma riduce anche l’aggressività del tumore.
Così, questi autori concludono: “this report provides experimental evidence implicating inflammation in a cancer whose etiology is connected with environmental exposure to a known carcinogen: asbestos” e “targeting inflammation as potential chemo-prevention strategy for cohorts chronically exposed to asbestos or other carcinogenic mineral fibers”.
Cancer Prev Res (Phila). 2016 May;9(5):406-414; Inflammation-Related IL1β/IL1R Signaling Promotes the Development of Asbestos-Induced Malignant Mesothelioma; Kadariya Y, Menges CW, Talarchek J1, Cai KQ, Klein-Szanto AJ, Pietrofesa RA, Christofidou-Solomidou M, Cheung M, Mossman BT, Shukla A4, Testa JR.
Cura mesotelioma: bloccare l’infiammazione
Si deve richiamare anche qui alla letteratura scientifica. Infatti in“Aspirin delays mesothelioma growth by inhibiting HMGB1-mediated tumor progression”, di H Yang et al (Cell Death and Disease, 2015 6,), si fa questo riferimento.
In particolare, ci focalizziamo ancora una volta sulla sussistenza del mesotelioma conseguente ad una lunga e costante azione infiammatoria.
Per questi motivi un antinfiammatorio, come per esempio l’Aspirina, possa prevenire la trasformazione neoplastica e allungare la sopravvivenza in modelli animali.
In conclusione, il ruolo dell’aspirina è molto importante e sicuramente investigato.
Placche ed ispessimenti: diagnosi precoce mesotelioma pleura
La diagnosi precoce si ottiene con la c.d. prevenzione secondaria. La prevenzione mesotelioma di tipo secondario consiste nell’eseguire la sorveglianza sanitaria per diagnosticare, quanto prima possibile, eventuali danni da amianto.
Mentre la prevenzione primaria è lo step più importante, poiché presuppone di evitare qualsiasi esposizione alle fibre di amianto.
Nei casi in cui si manifestino le placche e gli ispessimenti della pleura ci troviamo di fronte al rischio di insorgenza del mesotelioma della pleura.
Ciò risulta confermato anche dalla letteratura scientifica alla quale intendiamo attenerci.
Tanto è vero che ciò risulta in
Inflammation precedes the development of human malignant mesotheliomas in a SCID mouse xenograft model. Ann N Y Acad Sci. 2010 Aug;1203:7-14 Hillegass JM1, Shukla A, Lathrop SA, MacPherson MB, Beuschel SL, Butnor KJ, Testa JR, Pass HI, Carbone M, Steele C, Mossman BT.
Qui gli autori concludono che: “ several of these (inflammatory LM ) cytokines are produced in response to asbestos fibers, suggest that chronic inflammation may be perpetuated by mesothelial cells over the long latecy period”.
Inoltre, lo stretto nesso causale tra infiammazione ed insorgenza di mesotelioma è confermato anche dalle risultanze della American Cancer Society ( pubblicato Nov 2018).
L’infiammazione e la lesivita’ di tutte le esposizioni
La prova che tutte le successive esposizioni alimentano l’infiammazione e, quindi, lo sviluppo del cancro, è molto importante. Infatti, solo così è possibile effettuare una idonea prevenzione primaria.
In precedenza, si sosteneva che fossero rilevanti solo le prime esposizioni. In questo modo, molti lavoratori continuavano ad essere esposti. Invece, era necessario bloccare le esposizioni, perché tutti accelerano il decorso.
Tutela e assistenza legale rivolta alle vittime
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, come dicevamo più su, offre assistenza medica e assistenza legale gratuita alle vittime di esposizioni a sostanze nocive o cancerogene. Difende da decenni le vittime di mesotelioma permettendogli di percepire gli indennizzi previsti dalla legge.
Chiamando il numero verde 800 034 294 riceverete tutte le informazioni necessarie per una prima consulenza.
Consulenza per le vittime di mesotelioma
Benefici e diritti dei malati di mesotelioma
I pazienti malati di mesotelioma, se la loro esposizione ad amianto è avvenuta per causa di servizio e/o nell’attività lavorativa, hanno diritto ad una serie di risarcimenti (scopri tutto sui diritti del malato e i risarcimenti amianto). Vediamoli tutti:
- rendita INAIL, nel caso di riconoscimento di patologia a partire dal 16%;
- indennizzo INAIL nel caso in cui fosse riconosciuta una lesione dal 6% al 15%;
- Fondo Vittime Amianto, recentemente tale prestazione è riconosciuta anche a coloro che sono vittime ambientali. Questa prestazione è riconosciuta anche alle vittime di mesotelioma per esposizione ambientale;
- benefici contributivi per esposizione ad amianto ai fini del prepensionamento e aumento pensione (art. 13, comma 7, Legge 257/1992);
- pensionamento immediato, nel caso in cui anche con i benefici amianto non ci sia la maturazione del diritto a pensione (art. 1 co. 250 L. 232/16);
- risarcimento dei danni. Innanzitutto i danni patrimoniali, per danno emergente e lucro cessante. Poi per i danni non patrimoniali – danno biologico, morale ed esistenziale;
- riconoscimento della causa di servizio e status di vittima del dovere.
Leggi tutto sull’assicurazione INAIL per malattia professionale
Riconoscimento di vittime del dovere
Coloro che hanno contratto mesotelioma per esposizione ad amianto nel settore pubblico hanno gli stessi diritti dei lavoratori del settore privato. In alcuni casi, quelli del pubblico impiego non privatizzato, va richiesto il riconoscimento della causa di servizio.
Nell’uno come negli altri casi, si configura anche il diritto al riconoscimento dello status di vittima del dovere.
La fattispecie specifica è quella di equiparato a vittime del dovere per le condizioni ambientali di esposizioni ad amianto. Infatti, specialmente nel Comparto delle Forze Armate (Marina, Aeronautica, Esercito, Carabinieri) è ancora in corso un fenomeno epidemico di mesoteliomi. Al momento ancora non è stata effettuata la bonifica delle navi come degli aeromobili, costruiti prima dell’entrata in vigore della Legge 257/92.
Questo rischio è esteso anche al resto del comparto sicurezza (Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, etc.). Grazie all’operato dell’avv. Ezio Bonanni, le vittime di mesotelioma anche negli altri comparti hanno ottenuto questo riconoscimento.
Mesotelioma vittime del dovere: i diritti
Per i casi di mesotelioma dei dipendenti pubblici in condizioni ambientali di condizioni amianto, sussiste il diritto al riconoscimento di vittima del dovere. Con questo status, la vittima, superando il 25% di danno biologico, ha diritto anche agli assegni vitalizi mensili. Quindi, in sintesi, le vittime di mesotelioma per esposizione ad amianto, hanno i seguenti diritti:
- Speciale elargizione di euro 200.000,00 una tantum;
- assegno vitalizio di €500, con l’equiparazione alle vittime del terrorismo;
- assegno vitalizio di euro 1033,00 mensili;
- ulteriori prestazioni.
Mesotelioma: diritti dei superstiti delle vittime del dovere
In caso di decesso della vittima, sono superstiti il coniuge e i figli e via via in mancanza, i genitori o i fratelli. In alcuni casi, si sono create delle dispute giuridiche per la tutela degli orfani non a carico fiscale al momento della morte del congiunto.
Le ultime risultanze processuali depongono per il riconoscimento di questi diritti anche in favore degli orfani che al momento della morte del congiunto non fossero a suo carico.