Vaccini terapeutici per curare il cancro

I vaccini terapeutici per il cancro rappresentano una frontiera promettente nella lotta contro il tumore. Sebbene ci siano ancora molte sfide da superare, i progressi nella tecnologia dei vaccini, in particolare i vaccini a mRNA, e la ricerca continua offrono speranza per trattamenti più efficaci e personalizzati in futuro.

La combinazione di vaccini con altre forme di immunoterapia potrebbe ulteriormente migliorare i risultati per i pazienti oncologici.

Indice dei contenuti
Tempo di lettura stimato: 8 minuti

Vaccini e cancro: due mondi in connessione

I vaccini giocano un ruolo cruciale nella prevenzione del cancro. Ad esempio, il vaccino contro il virus del papilloma umano (HPV) si è dimostrato estremamente efficace nel ridurre il rischio di sviluppare tumori correlati come il cancro cervicale, anale, vulvare e vaginale. Allo stesso modo, i vaccini contro l’epatite B possono ridurre il rischio di carcinoma epatocellulare.

I vaccini terapeutici invece sono stati sviluppati per trattare tumori già presenti nel corpo. Questi vaccini sono personalizzati per il paziente, utilizzando le proprie cellule tumorali o antigeni specifici per stimolare una risposta immunitaria contro il cancro. La combinazione di vaccini con farmaci immunoterapici come i checkpoint inibitori e le terapie con cellule CAR-T potenzia ulteriormente la risposta immunitaria contro il cancro.

Differenze tra immunoterapia e vaccini per il cancro

L’immunoterapia, un’altra innovazione significativa nella terapia oncologica degli ultimi anni, sfrutta le capacità naturali del sistema immunitario per identificare e distruggere le cellule tumorali.

Rispetto agli immunoterapici, i vaccini terapeutici agiscono in modo più mirato, stimolando una risposta immunitaria contro specifiche proteine presenti solo nelle cellule tumorali. I vaccini terapeutici combattono quindi direttamente il tumore, potenziando la risposta immunitaria contro di esso.

Come Funziona l’Immunoterapia?

Il sistema immunitario è una rete complessa di cellule, tessuti e organi che proteggono il corpo dalle infezioni e dalle malattie. L’immunoterapia può agire in vari modi:

  1. Stimolazione del Sistema Immunitario: alcuni trattamenti potenziano l’intera risposta immunitaria.
  2. Attacco Direttamente alle Cellule Tumorali: altri insegnano al sistema immunitario a identificare e attaccare specificamente le cellule cancerose.

Checkpoint Immunitari nell’immunoterapia

I checkpoint immunitari sono molecole sulle cellule immunitarie che regolano la loro attività. I tumori possono sfruttare questi checkpoint per evitare l’attacco immunitario. I farmaci inibitori dei checkpoint, come PD-1/PD-L1 e CTLA-4, bloccano questa interazione, permettendo al sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali.

Terapie con Cellule CAR-T in immunoterapia

La terapia con cellule CAR-T prevede la modifica genetica dei linfociti T del paziente per esprimere un recettore che riconosce specifiche proteine sulle cellule tumorali. Questi linfociti T modificati vengono poi reintrodotti nel corpo del paziente, dove possono riconoscere e distruggere le cellule tumorali.

Anticorpi Monoclonali in immunoterapia

Gli anticorpi monoclonali sono proteine create in laboratorio che si legano a specifiche proteine sulle cellule tumorali. Possono funzionare in diversi modi, come marcare le cellule tumorali per il riconoscimento immunitario, bloccare la crescita delle cellule tumorali o interferire con i segnali di sopravvivenza delle cellule tumorali.

Cosa sono i vaccini terapeutici per il cancro e come funzionano

I vaccini terapeutici contro il cancro sono personalizzati per ogni singolo paziente. Utilizzano infatti le proprie cellule tumorali o antigeni specifici del tumore per innescare una risposta immunitaria mirata contro il cancro.

Questo approccio offre vantaggi significativi, poiché il sistema immunitario del paziente è addestrato a riconoscere e distruggere le cellule tumorali in modo specifico, riducendo al contempo il rischio di danni alle cellule sane.

Tipologie di Vaccini Terapeutici

Esistono diversi tipi di vaccini terapeutici:

  • I Vaccini a Cellule Tumorali utilizzano cellule tumorali del paziente, che vengono modificate in laboratorio e reintrodotte nel corpo per stimolare una risposta immunitaria.
  • Vaccini a Peptidi utilizzano frammenti di proteine (peptidi) presenti nelle cellule tumorali per attivare il sistema immunitario.
  • a DNA contengono geni tumorali che codificano per antigeni specifici. Quando questi geni vengono inseriti nelle cellule del paziente, producono proteine che attivano il sistema immunitario.
  • a mRNA insegnano alle cellule del corpo a produrre proteine specifiche del tumore, che stimolano una risposta immunitaria. Sono simili ai vaccini a mRNA sviluppati per il COVID-19, come quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna.
  • Vaccini a base di cellule dendritiche: le cellule dendritiche sono un tipo di cellule del sistema immunitario che svolgono un ruolo chiave nella presentazione degli antigeni e nell’attivazione delle risposte immunitarie. Questi vaccini coinvolgono l’estrazione delle cellule dendritiche dal paziente, che vengono poi esposte a proteine specifiche presenti sulle cellule tumorali in laboratorio. Le cellule dendritiche modificate vengono quindi reiniettate nel paziente, dove stimolano una risposta immunitaria contro il tumore.
  • Vaccini a base di vettori virali: utilizzano virus modulati per portare materiali genetici del tumore nei tessuti sani, innescando una risposta immunitaria contro il cancro.

Vaccini terapeutici a seconda della modalità di preparazione

I vaccini antitumorali sono classificati in base alla tecnologia utilizzata nella loro preparazione:

  • Vaccini inattivati: sono creati utilizzando cellule tumorali prelevate dalla persona malata e inattivate in laboratorio prima di essere nuovamente introdotte nell’organismo. Questo processo fornisce al sistema immunitario una precisa identità tumorale. Quando vengono iniettati nel corpo, queste sostanze vengono riconosciute come estranee e il sistema immunitario sviluppa una risposta immunitaria per proteggere l’organismo e prevenire il ritorno del cancro. Anche se sono considerati sicuri, richiedono diversi richiami per garantire un’adeguata protezione immunitaria.
  • Vaccini con cellule tumorali attenuate: questi vaccini consentono una risposta immunitaria più efficace rispetto ai vaccini inattivati perché le cellule tumorali sono solo parzialmente attenuate. Di conseguenza, non richiedono numerosi richiami e possono sviluppare una memoria immunologica robusta con una sola somministrazione. Tuttavia, presentano rischi maggiori rispetto ai vaccini inattivati, poiché una preparazione scorretta potrebbe compromettere la sicurezza dei pazienti.

La ricerca sui vaccini a mRNA contro il cancro

Gli studi sui vaccini a RNA messaggero (mRNA) per combattere il cancro si concentrano sull’uso di questa molecola cruciale nel campo della biotecnologia, già nota per il suo ruolo durante la pandemia di Covid-19.

La sfida principale è indirizzare con precisione l’mRNA verso le aree specifiche del corpo.

Strand Therapeutics, una società biotecnologica di Boston, ha scoperto che è possibile “programmare” l’mRNA per svolgere funzioni precise, come attivarsi solo in determinati tipi di cellule, in momenti specifici e in dosi esatte.

Cos’è l’mRNA e come funziona

L’mRNA, o RNA messaggero, è una molecola presente in tutte le cellule umane, essenziale per il trasferimento delle istruzioni genetiche necessarie alla produzione di proteine vitali. Le versioni sintetiche dell’mRNA, utilizzate nei vaccini anti-Covid-19 di Pfizer e Moderna, forniscono istruzioni per produrre una proteina simile alla spike del virus. Questa proteina viene riconosciuta come estranea dalle cellule immunitarie nel muscolo del braccio, innescando una risposta immunitaria e la produzione di anticorpi per proteggere l’organismo da future infezioni.

Nell’applicazione dell’mRNA contro il cancro, avviene un processo analogo. Le cellule tumorali, che sono abili nell’evitare il riconoscimento da parte del sistema immunitario, possono essere indotte a produrre proteine specifiche che segnalano la presenza del tumore al sistema immunitario, stimolando così una risposta mirata contro il cancro.

Il vaccino contro il melanoma di Moderna

Il vaccino contro il melanoma sviluppato da Moderna è attualmente al centro di uno studio clinico di fase III, rappresentando il primo vaccino a mRNA creato per combattere questo tipo di cancro della pelle. Moderna, un’importante azienda farmaceutica, ha condotto uno studio di fase II chiamato KEYNOTE-942/mRNA-4157-P201, che ha coinvolto pazienti con melanoma avanzato trattati con farmaci antitumorali, da soli o in combinazione con il vaccino a mRNA (mRNA-4157 o V940).

I risultati di questo studio sono stati promettenti, mostrando un significativo miglioramento nella sopravvivenza senza recidive (RFS), con una riduzione del 49% del rischio di recidiva o morte rispetto al solo trattamento farmacologico.

Il funzionamento di questo vaccino si basa sull’uso dell’mRNA per istruire il sistema immunitario a riconoscere proteine specifiche, chiamate neoantigeni, presenti sulle cellule tumorali. Questi neoantigeni sono prodotti da mutazioni genetiche nelle cellule tumorali, ma sono assenti nelle cellule sane.4o

Ricerca e Prospettive Future dei vaccini terapeutici

La ricerca sui vaccini contro il cancro è in continua evoluzione. Gli studi clinici stanno esplorando vari approcci, tra cui combinazioni di vaccini con altre forme di immunoterapia, come gli inibitori dei checkpoint immunitari e le terapie con cellule CAR-T.

L’uso di vaccini a mRNA è una delle aree più promettenti. Questi vaccini possono essere rapidamente sviluppati e prodotti, e sono altamente specifici. Gli studi stanno esaminando la loro efficacia contro vari tipi di cancro, come il melanoma e il carcinoma del polmone.

I vaccini personalizzati, creati utilizzando le cellule tumorali specifiche del paziente, rappresentano un’area di grande interesse. Questi vaccini possono offrire una risposta immunitaria più mirata e potenzialmente più efficace.

Vaccini teraputici e cura del mesotelioma

L’immunoterapia, combinata con vaccini, emerge come una prospettiva promettente nella cura del mesotelioma. Nel contesto dell’immunoterapia, il pembrolizumab è stato individuato tra gli anticorpi monoclonali più promettenti. Agisce sul recettore PD-1 del sistema immunitario, rallentando la progressione della malattia senza gravi effetti collaterali, ma solo in una parte limitata di pazienti che esprimono il ligando del recettore PD-1 (PD-L1). Poiché solo una minoranza dei casi di mesotelioma esprime il PD-L1, si sta esplorando l’associazione del pembrolizumab con un vaccino autologo basato sulle cellule dendritiche (DC). Tale vaccino potrebbe potenziare la risposta immunitaria, aumentando l’espressione del PD-L1.

Un altro approccio è il vaccino Belagenpumatucel-L, sviluppato dai ricercatori dell’UC San Diego. Questo vaccino terapeutico è prodotto da cellule di cancro del polmone coltivate in vitro e mira a stimolare una risposta immunitaria per eliminare le cellule tumorali.

Per approfondire potete consultare gli studi scientifici:

Vaccini contro il cancro approvati in Europa

Sipuleucel-T (Provenge)

Sipuleucel-T è uno dei pochi vaccini contro il cancro approvati dalla FDA. È usato per trattare il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione. Funziona utilizzando le cellule del sistema immunitario del paziente, che vengono esposte a una proteina del cancro della prostata e reintrodotte nel corpo per stimolare una risposta immunitaria.

Talimogene Laherparepvec (T-VEC)

T-VEC è un vaccino basato su un virus oncolitico approvato per il trattamento del melanoma avanzato. Il vaccino utilizza un virus dell’herpes modificato per infettare e distruggere le cellule tumorali.

Limiti dei vaccini terapeutici contro il cancro

I vaccini contro il cancro presentano alcuni limiti significativi. Innanzitutto, la loro azione è graduale e richiede diversi mesi per manifestarsi pienamente. Di conseguenza, coloro che potrebbero trarre maggior beneficio da questi vaccini sono solitamente coloro che hanno subito l’asportazione di un tumore o che affrontano una malattia ancora in uno stadio non avanzato. Per i pazienti in uno stadio più avanzato, l’immunoterapia tradizionale è spesso preferibile poiché è più rapida ed efficace.

Inoltre, i tumori si sviluppano in un ambiente protettivo che li rende meno vulnerabili agli attacchi esterni. Pertanto, è necessario adottare diverse strategie per penetrare efficacemente nel loro nucleo, combinando immunoterapie, chemioterapie e vaccini terapeutici. Non esiste una strategia universale per affrontare tutti i tipi di tumore.

I vaccini antitumorali inattivati, in particolare, richiedono diversi richiami per garantire una protezione immunitaria adeguata. Al contrario, i vaccini con cellule tumorali attenuate consentono una risposta immunitaria più efficace con una sola somministrazione, ma presentano rischi maggiori.

Tutela medica e tutela legale

Chiama il numero verde, contattaci su Whatsapp o compila il form per ricevere assistenza gratuita.

ambiente
ambiente