Sicurezza sul luogo di lavoro
In questa guida ci occupiamo di sicurezza sul lavoro. Cerchiamo di capire insieme cosa si intende per ambiente di lavoro sicuro e quali sono i concetti fondamentali per garantirla. Vediamo quali sono le leggi di riferimento e obblighi e doveri delle figure preposte. Vediamo gli obblighi del datore di lavoro e quelli dei lavoratori.
La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma anche un valore etico e sociale. Garantire un ambiente lavorativo sicuro significa rispettare la dignità e la salute dei lavoratori, prevenendo tragedie e migliorando la qualità della vita lavorativa.
Conoscere i principi della sicurezza sul lavoro è il primo passo per contribuire a un ambiente lavorativo sano e protetto.
In tutti i casi in cui avviene un infortunio o malattia senza che sia stata garantita la sicurezza nel luogo di lavoro il datore di lavoro è tenuto a pagare il risarcimento integrale dei danni subiti dal lavoratore.
Indice
- Sicurezza sul luogo di lavoro: cos’è e concetti fondamentali
- Le posizioni di garanzia nei luoghi di lavoro
- Valutazione dei rischi e DVR
- Obbligo di sicurezza del datore di lavoro
- Misure di tutela della sicurezza
- Obblighi dei lavoratori
- Leggi e sanzioni
Sicurezza sul luogo di lavoro: cos’è e concetti fondamentali
La sicurezza sul luogo di lavoro è un insieme di norme, pratiche e misure volte a garantire la salute e la sicurezza di chi svolge attività lavorative. Questo tema è regolato dalla legge per proteggere i lavoratori da infortuni, malattie professionali e rischi associati al loro lavoro.
La sicurezza sul lavoro mira quindi a creare ambienti di lavoro sicuri e salubri per prevenire infortuni e malattie legate al lavoro. Questo avviene attraverso:
- valutazione dei rischi: analisi dei pericoli presenti nel luogo di lavoro.
- Adozione di misure preventive e protettive: azioni concrete per eliminare o ridurre i rischi.
- Formazione e informazione: educazione dei lavoratori sui rischi e sulle misure di sicurezza.
La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale per il lavoratore e un dovere imprescindibile per il datore di lavoro.
Perché la sicurezza sul lavoro è importante?
Partiamo dal principio. La sicurezza sul lavoro serve a fare in modo che tu, quando vai al lavoro, possa tornare a casa sano e salvo. Pensa a una persona che lavora in un cantiere edile. Potrebbe salire su un’impalcatura a diversi metri da terra. Se non ci sono misure di sicurezza come cinture di ancoraggio o protezioni adeguate, il rischio di cadere è alto. Ora, immagina un ufficio. Qui i rischi sembrano minori, ma potrebbero esserci fili elettrici lasciati sul pavimento che qualcuno potrebbe inciampare.
In tutti questi casi, la sicurezza sul lavoro è ciò che ci protegge da questi rischi, cercando di eliminarli o ridurli al minimo.
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Le posizioni di garanzia nella sicurezza sul lavoro
Le posizioni di garanzia identificano le figure che hanno la responsabilità di garantire la sicurezza sul luogo di lavoro. Questi soggetti sono obbligati a prevenire situazioni di rischio attraverso il rispetto delle norme di sicurezza. Le principali figure sono datore di lavoro, dirigente, preposto, lavoratoree responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
Il datore di lavoro è la figura principale, obbligata a organizzare e gestire la sicurezza. Ha responsabilità non delegabili, come:
- La valutazione dei rischi.
- La nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP).
Il dirigente sovrintende alle attività lavorative, assicurandosi che vengano seguite le norme di sicurezza. Supporta il datore di lavoro nell’implementazione delle misure di sicurezza.
Il preposto controlla che i lavoratori rispettino le regole di sicurezza.
Anche il lavoratore ha obblighi specifici, come usare correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI) e segnalare eventuali pericoli.
Altre figure importanti: quali sono?
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è un esperto in sicurezza nominato dal datore di lavoro per supportarlo nella gestione della sicurezza. Può essere interno o esterno all’azienda. Poi c’è il medico competente che si occupa di verificare che i lavoratori siano in salute e adatti al tipo di attività che svolgono.
Tra i soggetti coinvolti nel sistema di sicurezza aziendale rientrano anche gli Addetti alla gestione delle emergenze (articoli 43-46). Il datore di lavoro, infatti, deve designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione degli incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza. Detti lavoratori devono ricevere idonea formazione, nonché disporre delle attrezzature adeguate e non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione.
Valutazione dei rischi: eliminazione e riduzione del rischio
La valutazione dei rischi è il cuore della sicurezza sul lavoro. Si tratta di un processo che permette di identificare i rischi presenti in un’attività lavorativa e stabilire come eliminarli o ridurli.
Per fare un esempio, immagina di gestire una panetteria. Quali potrebbero essere i rischi per i lavoratori? Potrebbero esserci forni caldi, lame affilate per tagliare il pane e il rischio di scivolare sul pavimento bagnato. La valutazione dei rischi serve proprio a identificare questi pericoli e a stabilire cosa fare per evitarli.
Una volta completata, viene scritto un documento che si chiama Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). È come una guida che spiega quali sono i pericoli e come affrontarli.
Come si effettua la valutazione?
- Identificazione dei pericoli: analisi di macchinari, sostanze chimiche, posture lavorative, ecc.
- Valutazione della probabilità e gravità: stima delle conseguenze in caso di incidente.
- Individuazione delle misure di prevenzione: progettazione di interventi per eliminare o ridurre i rischi.
Al termine si redige il Documento di Valutazione dei rischi.
Il DVR è un documento obbligatorio che riassume:
- i rischi identificati.
- Le misure preventive adottate.
- I soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza.
Obbligo di sicurezza del datore di lavoro: cosa deve fare?
Il datore di lavoro ha il compito di mettere in pratica le misure necessarie per garantire la sicurezza. Ma cosa significa in concreto? Vediamolo con qualche esempio.
Prevenzione
La prevenzione significa cercare di evitare che il rischio si verifichi. In una fabbrica, potrebbe voler dire installare barriere protettive intorno a una macchina pericolosa. In un ufficio, potrebbe significare sistemare i cavi per evitare che qualcuno inciampi.
Protezione
Quando un rischio non può essere eliminato, si passa alla protezione. Ad esempio, in un laboratorio chimico, i lavoratori devono usare maschere e guanti per proteggersi dalle sostanze pericolose.
Formazione e informazione
Il datore di lavoro deve anche spiegare ai dipendenti come lavorare in sicurezza. Se qualcuno lavora in un magazzino, deve sapere come sollevare i carichi senza farsi male alla schiena.
Sorveglianza sanitaria
Infine, il datore di lavoro deve garantire che i lavoratori siano controllati da un medico, soprattutto se svolgono lavori che mettono a rischio la salute, come quelli esposti a rumori molto forti o sostanze tossiche.
Misure di sicurezza: quali sono?
Le misure di sicurezza si dividono in prevenzione e protezione. Le prime sono volte a evitare l’insorgere dei rischi:
- adeguata progettazione dei luoghi di lavoro.
- Formazione continua per il personale.
- Segnaletica chiara e visibile.
Le seconde entrano in gioco quando il rischio non può essere eliminato:
- uso di dispositivi di protezione individuale (caschi, guanti, mascherine).
- Sistemi di ventilazione per ridurre l’esposizione a sostanze tossiche.
- Presenza di dispositivi di emergenza (estintori, uscite di sicurezza).
Formazione e informazione del personale e delle figure di garanzia
Tutti i lavoratori hanno diritto a ricevere un’informazione adeguata in materia di prevenzione e protezione (art. 36), dall’altro, le figure coinvolte nella sicurezza aziendale devono ricevere specifica formazione.
La formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione (art. 37, commi 4):
- della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione qualora si tratti di somministrazione di lavoro;
- del trasferimento o cambiamento di mansioni;
- dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e miscele pericolose.
Dirigenti e preposti devono ricevere a cura del datore di lavoro un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. La loro formazione, in particolare, comprende: i principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; la definizione e l’individuazione dei fattori di rischio; la valutazione dei rischi; l’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione (art. 37, comma 7).
Obblighi dei lavoratori: quali sono?
Anche i lavoratori devono fare la loro parte. Se ti danno un casco per lavorare in un cantiere, è tuo compito indossarlo. Se vedi un pericolo, come un macchinario difettoso, devi segnalarlo. L’idea è che la sicurezza è un lavoro di squadra, e ognuno deve contribuire. Il lavoratore deve quindi:
- seguire le indicazioni del datore di lavoro per la sicurezza.
- Utilizzare correttamente i DPI.
- Segnalare eventuali pericoli o anomalie nei macchinari.
- Non manomettere dispositivi di sicurezza.
Sanzioni per il mancato rispetto delle norme
Il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza può portare a gravi conseguenze.
Per il datore di lavoro:
- sanzioni amministrative: multe che variano in base alla gravità della violazione.
- Sanzioni penali: reclusione in caso di violazioni che causano danni o decessi.
Per i lavoratori:
- richiami disciplinari per inosservanza delle norme.
- Sospensione dal lavoro in caso di condotte gravi.
La vigilanza in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro è affidata principalmente alle ASL e all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL).
Qual è la normativa di riferimento per la sicurezza nei luoghi di lavoro?
In passato le leggi che tutelavano i lavoratori erano molto frammentarie e spesso si occupavano di un aspetto specifico senza focalizzarsi sul quadro generale. Nel corso degli anni la normativa in materia di sicurezza e salute dei lavoratori si è evoluta, perfezionandosi e determinandosi sempre di più, fino ad arrivare al Decreto Legislativo del 9 aprile 2008, n° 81, il cosiddetto Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro.
Questo ha sostituito, abrogato o assorbito tutte le normative precedenti. Si tratta dunque di un corpus unitario che punta a semplificare e razionalizzare i diversi aspetti della materia, proponendo aggiornamenti e definendo con maggiore precisione principi, parametri, obblighi, responsabilità e sanzioni.
Sicurezza sul lavoro: quando scatta l’obbligo?
Gli obblighi sanciti dal Testo Unico si applicano in tutte le aziende in cui sia presente almeno un dipendente.
A tal proposito viene fornita una definizione specifica di lavoratore, onde evitare fraintendimenti, la quale si applica a tutte le categorie di lavoratori o alle figure equiparabili, come:
- soci lavoratori di cooperativa o di società;
- tirocinanti;
- studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro;
- partecipanti ai corsi di formazione professionale;
- volontari;
- lavoratori a progetto;
- lavoratori a chiamata;
- apprendisti.