Mobilità sostenibile: come realizzarla e perché è importante
Il settore dei trasporti contribuisce in maniera rilevante al problema dell’inquinamento atmosferico e dell’emissione di CO2 nell’atmosfera. Solo in Italia le emissioni di CO2 derivanti dal solo traffico stradale ammontano al 23% di quelle totali. Per questa e per altre ragioni la mobilità sostenibile è necessaria e delle politiche serie per realizzarla non possono più attendere.
In questa guida scopriamo tutto sulla mobilità sostenibile, su come realizzarla e sul perché è importante.
Indice dei contenuti |
Tempo di lettura stimato: 8 minuti |
Mobilità sostenibile: cos’è?
Che cos’è la mobilità sostenibile? Mobilità sostenibile significa un sistema di trasporti che permette di ridurre al minimo l’impatto ambientale, rendendo al contempo gli spostamenti facili, veloci e meno costosi, a vantaggio delle persone e dell’ambiente. Si tratta di uno dei capisaldi di uno sviluppo sostenibile.
La mobilità sostenibile include l’incremento dei trasporti pubblici e locali, la pianificazione integrata dei trasporti, il potenziamento delle piste ciclabili, la mobilità elettrica, il car sharing e il car pooling in un’ottica di condivisione dei mezzi di trasporto, non solo pubblici, ma anche privati.
Perché la mobilità sostenibile è importante?
La mobilità sostenibile è importante perché, come già anticipato più su, permette la riduzione dell’inquinamento atmosferico.
In Europa circa un terzo del consumo totale di energia e di un quinto delle emissioni di gas serra viene dal settore dei trasporti urbani. La riduzione delle emissioni di gas serra dovrebbe attestarsi, secondo gli obiettivi fissati, intorno a 60% entro il 2050.
Inoltre le strade, le ferrovie e gli aeroporti sono tra le fonti principali di inquinamento acustico e la mobilità sostenibile si occupa anche della sua riduzione.
Grazie ad un piano integrato di mobilità sostenibile è inoltre possibile ridurre i problemi di traffico. Disincentivando l’utilizzo di mezzi di trasporto privato si migliora anche il degrado del paesaggio diminuendo l’utilizzo di suolo per parcheggi, piazzali e altre infrastrutture legate ai trasporti.
All’inquinamento atmosferico e ai prodotti della combusione sono legati i gravi problemi ambientali connessi con il cambiamento climatico. Un problema la cui soluzione non può più essere rimandata.
Approfondisci: Ambiente e salute
I progetti e le nuove idee
Alcuni progetti oltre all’utilizzo delle nuove tecnologie, permettono un basso impatto ambientale a scapito della perdita di un po’ della nostra libertà personale. Si perde infatti in indipendenza, a favore dell’ambiente e della salute. Per questo si rende necessario un vero e proprio cambio di mentalità.
Tra i progetti per una mobilità sostenibile ci sono:
- Car sharing
Il car sharing mette a disposizione di un numero illimitato di utenti una flotta di auto, di solito elettriche, che permettono di muoversi agevolmente in città senza dover possedere un mezzo proprio. Il limite restano le zone periferiche e gli spostamenti fuori dalla città.
- Car Pooling
Nel car pooling il proprietario dell’auto la mette a disposizione di altri utenti.
- Auto elettriche
La tecnolgia a batteria non è ancora abbastanza potente per garantire l’utilizzo in autonomia di auto che siano alimentate esclusivamente a batteria. Per ora infatti le auto elettriche così dette Plug-In permettono di usare solo in parte l’energia elettrica. Una serie di eco-incentivi permettono di ottenere bonus sull’acquisto dell’auto elettrica, sospensione del pagamento del bollo e del pagamento delle strisce blu in alcuni comuni italiani.
Anche le auto a GPL e a gas naturale o le cosiddette ibride permettono di ridurre l’inquinamento atmosferico.
- Road pricing
Il road pricing è il pagamento di un ticket per accedere alle aree urbane. In genere è usato per limitare l’accesso nelle aree urbane a tutti i mezzi privati riducendo la congesione del traffico.
Leggi tutto sulla green-economy e sull’economia circolare.
La situazione in Italia
Purtroppo in Italia la mobilità sostenibile, sebbene introdotta per la prima volta negli anni ’90 con il Decreto Interministeriale delle Aree Urbane del 27/03/1998, non ha finora raggiunto gli obiettivi sperati. Non esiste infatti un vero piano a livello nazionale. Essa viene infatti demandata alle amministrazioni locali. Non conosciamo esempi di amministrazioni abbastanza virtuose da questo punto di vista, ma alcune lo sono più di altre.
Tra i progetti al momento in uso ci sono i vari bus pedonali. Si tratta di iniziative spesso organizzate dal basso in cui i bambini in età scolare e pre-scolare vengono accompagnati a scuola a piedi delegando ad adulti a turnazione la guida dell’autobus pedonale.
L’utilizzo della bicicletta, soprattutto quella elettrica e del monopattino, ancora tutto da regolamentare, sta prendendo sempre più piede nelle nostre città, insieme ai motorini elettrici. Siamo ancora lontani però da una mobilità sostenibile.