Green-economy: cos’è, esempi, principi e importanza
La salvaguardia dell’ambiente in un’ottica di sviluppo sostenibile, ovvero che non lasci indietro nessuno, deve poggiare su nuovi modelli economici. La green-economy è uno di questi.
In questa guida scopriamo il significato di green-economy (in italiano economia verde), facciamo qualche esempio di green-economy e scopriamo quali sono i principi dell’economia verde e perché è importante. Vediamo anche a che punto siamo in Italia con l’economia green.
L’Osservatorio Nazionale Amianto e questo dipartimento (il Dipartimento Vittime del Dovere) si occupano di lotta la rischio amianto e tutela degli esposti e delle vittime del dovere (Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022 dell’Avv. Ezio Bonanni, descrive la situazione amianto in Italia). Secondo ONA e secondo il suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, la strategia vincente per combattere e vincere le malattie causate da esposizione a cancerogeni non può prescindere dalla tutela della salute.
Non esiste salute senza savaguardia ambientale, così come la recente pandemia ha ampiamente dimostrato. Ci occupiamo quindi di promozione della tutela ambientale e della transizione ecologica verso un modo di vivere sostenibile, grazie anche ad un’economia green.
Indice dei contenuti Green economy: cos’è? Perché la green-economy è importante? Quali sono gli obiettivi della green-economy? I principi e gli strumenti della green-economy Esempi di green-economy Green-economy in Italia Green-economy e PNRR Tempo stimato di lettura: 6 minuti |
Green-economy: cos’è?
La green-economy è un modello di economia alternativo a quello tradizionale che permette la riduzione dell’impatto ambientale in favore di uno sviluppo sostenibile. Prevede l’uso di energie rinnovabili, riduzione dei consumi, riciclaggio dei rifiuti e un sistema industriale etico, basato sulla manutenzione piuttosto che sulla produzione.
L’economia verde riguarda una forma di economia sostenibile che si basa su un’analisi bioeconomica. Oltre ai benefici economici di un certo regime di produzione (l’aumento del Prodotto Interno Lordo) prende in considerazione anche l’impatto ambientale.
La green-economy calcola i potenziali danni ambientali prodotti dall’intero ciclo di trasformazione delle materie prime a partire dalla loro estrazione fino allo smaltimento o riciclaggio del prodotto finito. Quanta energia serve durante l’intera fase di vita del prodotto? Quanto materiale di scarto si produce? Quali sono gli impatti ambientali della produzione? Queste sono solo alcune delle domande su cui riflette l’economia green.
Perché la green-economy è importante?
L’impatto ambientale causato dalla produzione massiva è in grado di innescare un meccanismo di retroazione negativa sul PIL stesso. In altre parole lo stesso PIL, a causa di attività economiche con un forte impatto ambientale, diminuisce. Diminuisce infatti la resa di attività che traggono vantaggio da una buona qualità dell’ambiente, come agricoltura, pesca, turismo, salute pubblica, soccorsi e ricostruzione in disastri naturali.
L’economia verde trova dunque la sua ragion d’essere all’interno dell’economia stessa. In altre parole un’economia florida e in crescita non può prescindere dalla green-economy.
I principi della green-economy migliroando l’economia stessa migliorano i problemi e i danni all’ambiente grazie ad un minore impatto ambientale. Il problema dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale impone infatti un cambio di tendenza repentino, perché ne è in gioco la salute e la vita stessa sul pianeta. Ricapitolando elenchiamo tutti i vantaggi della green-economy.
- Biodiversità: minor impatto ambientale, meno inquinamento e sfruttamento del suolo (leggi tutto su inquinamento del suolo, idrico e atmosferico) equivalgono a un minore impoverimento della biodiversità.
- Deforestazione: la green-economy riduce la produzione a favore della manutenzione con un impatto significativo su disboscamento e deforestazione e una riduzione dei gas serra.
- Energie rinnovabili: minor impatto ambientale e impoverimento delle risorse del nostro pianeta.
- Degrado ambientale e paesaggistico: la green-economy permette di ridurre anche il degrado ambientale e paesaggistico.
Principi e strumenti dell’economia verde
- aumento dell’efficienza energetica e di produzione (efficientamento energetico)
- utilizzo di risorse rinnovabili ed energia rinnovabile
- abbattimento delle emissioni di gas serra
- riduzione dell’inquinamento locale e globale
- riciclaggio dei rifiuti domestici e industriali.
Esempi di economia verde
Molte produzioni da alcuni considerate esempi di green-economy sono oggetto di controversia. Pensiamo per esempio alla produzione di bioetanolo, un combustibile ricavato dagli scarti alimentari. Negli USA la produzione di bioetanolo da mais conta un’immissione complessiva in atmosfera di una quantità di CO2 solo lievemente più bassa di quella prodotta dai combustibili fossili tradizionali.
Tra gli esempi di economia green citiamo l’ottimizzazione dei trasporti, la mobilità sostenibile e l’utilizzo ragionato dello smart working.
Il progetto Hyperloop di treni a lievitazione, lanciato da Elon Musk nel 2012, è un esempio di economia verde. Questi treni consumerebbero un quarto dell’enegia utilizzata dalle soluzioni esistenti, oltre ad avere un costo d’installazione basso e a ridurre di molto i tempi del trasporto, riducendo la distanza tra le città.
Green-economy in Italia
Gli Stati generali della green economy 2020 sono stati organizzati dal Consiglio Nazionale della Green-Economy, formato da 69 organizzazioni di imprese italiane, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo economico e della Commissione europea e il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Hanno lanciato diverse proposte ed obiettivi per l’attuazione di un’economia verde nel nostro paese.
Si va dalle innovazioni tecnologiche per la produzione di idrogeno verde agli incentivi per tecnologie di riciclo dei rifiuti plastici. Dall’aumento fino al 30% del territorio e del mare tutelato alla riduzione del tasso di motorizzazione privato italiano al di sotto di 500 auto per 1.000 abitanti entro il 2030. L’incremento dell’agricoltura biologica, il taglio dei fertilizzanti chimici e una graduale carbon tax.
L’ecobonus 110% potrebbe, in quest’ottica e in accordo con gli Stati generali, essere esteso fino al 2024, per migliorare l’efficientamento energetico dei nostri edifici.
Un’altra proposta è quella di attivare iniziative di incentivazione fiscale per l’applicazione di modelli di economia circolare nei settori della trasformazione alimentare.
Green economy e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
La green economy svolge un ruolo importante all’interno delle nuove potiche adottate per compiere la transizione ecologica.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Recovery Plan hanno lo scopo di incentivare l’economia dopo l’emergenza causata al Covid-19. Il PNRR è focalizzato sulla transizione ecologica, sul passaggio alle energie rinnovabili e la ricerca per quelle alternative e su una nuova economia sostenibile, che attraversa l’ambito finanziario e quello della filiera agroalimentare.