Flora: definizione, flora italiana, minacce e protezione
Che cos’è la flora? Qual è l’etimologia del termine? Quali sono le minacce e i danni alla flora? In questa guida scopriamo tutto sull’importanza delle piante per l’ambiente e la salute e sulla conservazione e protezione della flora. Guardiamo in particolare alla flora italiana e alla sua salvaguardia.
L’Osservatorio Vittime del Dovere rappresenta e tutela le vittime del dovere e come tali coloro che hanno contratto malattie correlate ad esposizioni dannose sui luoghi di lavoro. In particolare tutela le vittime del dovere che hanno contratto malattie correlate all’esposizione all’amianto, alle radiazioni ionizzanti e all’uranio impoverito.
Consapevole che non esiste tutela della salute senza tutela dell’ambiente si occupa anche di salvaguardia della natura e della sua flora.
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Indice dei contenuti |
Flora significato ed etimologia Cos’è la flora? Tipi di flora Piante gimnosperme e angiosperme Importanza della biodiversità Flora in Italia Conservazione e tutela |
Flora: etimologia
La parola flora viene dal latino flos, floris. Il significato flora rimanda quindi a fiore. Nella mitologia romana e italica era la dea dei cereali e delle piante utili per l’alimentazione. Aveva il compito cruciale di proteggerle durante la fase della fioritura. Con il tempo finì con l’essere identificata con la dea della primavera e di tutte le fioriture primaverili. Linneo scelse questo nome per indicare il complesso delle piante, spontanee o coltivate, di un determinato territorio. Prima ancora flora era apparso in un’opera seicentesca di G. B. Ferrari dal titolo italiano: Flora ovvero cultura dei fiori.
Flora definizione: Cos’è la flora?
Cos’è quindi la flora? La definizione flora riguarda l’insieme di specie vegetali, frutto del censimento, e nella descrizione e classificazione quanto più possibile completa delle specie vegetali presenti su un territorio.
Lo studio della flora è un settore della botanica, denominato floristica. Fa parte dello studio della vegetazione, ovvero della fitosociologia o geobotanica. Queste ultime descrivono i popolamenti vegetali presenti in una determinata località e condizione ambientale ed ecologica, studiati non solo dal punto di vista floristico (ovvero dell’elenco delle specie presenti), ma anche dal punto di vista quantitativo e sotto il profilo relazionale-ecologico che definisce delle forme consociative strutturali e funzionali.
I trattati di floristica elencano le specie vegetali presenti in una determinata area geografica (nazione, regione, provincia) e le descrivono, consentendone il riconoscimento, in genere mediante l’uso di chiavi dicotomiche.
Tipi di flora
La flora si occupa quindi di piante e di tutte le specie del regno vegetale, classificandole secondo il sistema linneano in base a classi, ordini, famiglia, genere e specie e varietà se presenti. A caratterizzare maggiormente un paesaggio è solitamente la flora vascolare anche se non è sempre così, perché ci sono luoghi in cui i licheni sono particolarmente appariscenti oppure i muschi rappresentano la vegetazione più presente.
Ma andiamo con ordine. L’evoluzione delle piante inizia all’incirca 500 milioni di anni fa, quando passarono dall’ambiente acquatico a quello terrestre dove c’era più luce e meno forme viventi con cui essere in competizione. Le briofite sono piante ancora molto legate all’ambiente acquatico. Hanno infatti bisogno di umidità per riprodursi attraverso le spore e non hanno semi.
Le piante vascolari sono piante più complesse conn cellule estremamente specializzate e un articolato sistema di vasi per condurre acqua e nutrienti verso l’alto e i prodotti della fotosintesi verso il basso.
Le felci sono una via di mezzo tra briofite e piante vascolari, perché posseggono un sistema vascolare ma non producono semi e hanno bisogno di acqua per riprodursi. La loro diffusione è quindi limitata agli ambienti umidi.
Piante vascolari: gimnosperme e angiosperme
Le prime piante vascolari furono gimonosperme che letteralmente significa a frutto nudo. Queste piante producono coni o strobili maschili e femminili, a volte addirittura su individui diversi e lasciano che sia il vento a garantire l’incontro del polline con le cellule uovo. Tra le gimonosperme ancora diffuse ci sono le conifere coem pini, abeti, pecci, cipressi e ginepri.
Le angiosperme hanno messo a punto un sistema riproduttivo molto più efficace. Producono i fiori che con i loro colori e odori attirano animali e permettono di affidare a loro l’impollinazione e non solo al la casualità del vento. Il seme, che sia all’interno di una drupa (frutto con un solo seme) o di una bacca (frutto carnoso con tanti semi), può essere diffuso dal vento e dagli animali in modo da avere più possibilità di germinare in una condizione che facilita la germogliazione.
Le piante annuali sono angiosperme che vivono un solo anno. Maturano in fretta e spendono subito le loro energie per assicurare la continuazione della specie. Producono il fiore e il seme e muoiono, completando il loro ciclo vitale in un anno e sono le più attive ed efficienti a riprodursi.
Importanza della biodiversità
Quando si parla di biodiversità non si parla solo di flora, ma anche di fauna, e della ricchezza di specie in un determinato ambiente. La flora è ovviamente un elemento importantissimo nella biodiversità, in un tuttuno inscindibile di legami tra mondo animale e vegetali, funghi, protisti e monere.
Un ecosistema ricco di biodiversità è un ecosistema più forte e resiliente, in gradi di resistere agli attacchi e di trovare un nuovo equilibrio in seguito agli stravolgimenti. Anche all’interno di una singola specie, la diversità genetica garantita dalla riproduzione sessuata garantisce una varietà genetica in grado di dare risposte diverse alle minacce. Pensiamo al rischio subito oggi da alcune cultivar di Olea Europea o di banane, tutte geneticamente simili e riprodotte per talea.
Flora: piante in Italia
L’Italia è un paese ricchissimo di biodiversità. In Italia flora conta il più alto numero di specie di piante con seme d’Europa. Questa enorme ricchezza floristica risiede nella latitudine della penisola che è stata in parte sgombra dai ghiacci durante le glaciazioni lasciando modo a relitti di un passato tropicale di sopravvivere. La presenza di un territorio montuoso e collinare ha poi favorito il crearsi di nicchie ecologiche abitate da endemismi (specie che esistono solo qui).
Inoltre in Italia ci sono tanti climi che vanno dal clima alpino, continentale e mediterraneo, favorendo una varietà di specie. I boschi alpini e subalpini sono i più ricchi di biodiversità. I boschi di collina hanno subito grandi stravolgimenti da parte dell’uomo che ha prediletto e favorito piante da frutto come il castagno e ha ceduato gli alberi da alto fusto per millenni per ricavarne legna e carbone.
Le foreste di pianura sono quasi del tutto scomparse ad eccezione di alcune come il bosco della Mesola a Ferrara e la Selva di Circe a Latina.
Tutela e protezione della flora
La Comunità Europea ha stilato una lista delle specie minacciate e che devono essere protette in tutti gli Stati membri. Sono 2000 le specie floristiche inserite nella lista rossa delle specie minacciate dell’UE.
La Direttiva 92/43 /CEE anche chiamata direttiva “Habitat” è uno strumento della Comunità Europea per la conservazione delle biodiversità in Europa.
La Direttiva è costruita intorno a due pilastri: la rete ecologica Natura 2000, costituita da siti mirati alla conservazione di habitat e specie elencati rispettivamente negli allegati I e II, e il regime di tutela delle specie elencate negli allegati IV e V.
La novità della Rete Natura 2000 consiste nella crezione di corridoi ecologici che includono anche zone in cui è presente l’attività umana, come i coltivi privati. A livello di conservazione della flora sono protette anche piante selvatiche parenti di quelle coltivate per la loro potenziale importanza a livello alimentare.