Amianto e ambiente: impatto sull’ecosistema
Che l’amianto costituisca un grave rischio per la salute dell’uomo è un fatto ormai risaputo, ma ciò che non viene spesso approfondito è l’impatto che ha questo materiale sull’ecosistema.
A subire gli effetti devastanti dell’esposizione alle fibre di amianto troviamo anche gli animali e i vegetali che, una volta esposti alle fibre dell’asbesto, possono recare seri danni per il loro benessere.
L’amianto contamina il suolo e le falde acquifere
Come abbiamo visto in apertura, gli effetti dell’amianto sull’ecosistema sono numerosi e possono intaccare il benessere della flora e della fauna. Per non parlare dei rischi per la salute delle persone: il Ministero della Salute analizza in maniera esaustiva gli effetti dell’asbesto per far comprendere la gravità legata alla sua diffusione.
Per questo motivo quando ci si trova in presenza di amianto è sempre necessario procedere con la bonifica del sito. In questo modo si evita che uomo, natura e animali possano essere esposti alla sua azione dannosa.
Lo smaltimento dei prodotti realizzati con questo materiale deve essere svolto in maniera accurata da aziende specializzate nella manipolazione del materiale fibroso.
L’asbesto può contaminare le falde acquifere: i corsi d’acqua situati vicino ai siti di estrazione possono facilmente essere contaminati da questo pericoloso materiale. Ma occorre prestare attenzione anche alla contaminazione dell’acqua potabile, un fenomeno che può essere connesso allo sfaldamento di tubature ormai vecchie.
Amianto e ambiente: rischio per la fauna
Anche gli animali possono ammalarsi per colpa dell’inalazione delle polveri di amianto. La differenza tra le malattie amianto-connesse sviluppate dagli umani e quelle sviluppate dagli animali è da riscontrarsi nel tempo di latenza che variano in base al metabolismo della specie.
L’uomo, una volta sviluppata una patologia connessa all’esposizione all’asbesto, può contrarre problematiche per la sua salute. Gli esperti dichiarano che la malattia può svilupparsi fino a cinquant’anni dopo il primo contatto mentre per un cane la latenza massima è di 8 anni considerata la vita media di 14.
E la flora? Diversi studi hanno mostrato come le piante situate vicino ai corsi d’acqua contaminati possono soffrire di stress ossidativo.
Riconoscere l’amianto e smaltirlo: le misure di protezione
Eliminare l’asbesto è fondamentale per garantire il benessere degli esseri umani e di tutto l’ecosistema. Dopo aver riscontrato la presenza del materiale in un luogo è necessario rivolgersi ad un’azienda specializzata per la sua rimozione.
Tra le diverse tecniche di bonifica dell’amianto troviamo l’incapsulamento, il confinamento e la rimozione. Solamente l’ultima opzione elencata è realmente efficace nella bonifica di un sito dall’asbesto