Fondo Vittime Amianto: cos’è, come funziona, importo
Il Fondo Vittime Amianto è un indennizzo del danno biologico causato dall’esposizione all’asbesto, anche detto amianto. A partire dal 2021 questa prestazione viene erogata su base mensile e incrementa la rendita INAIL del 15%. La prestazione è erogata alle vittime dell’amianto e ai familiari superstiti in caso di decesso per patologia asbesto correlata.
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L’Osservatorio Vittime del Dovere rappresenta e tutela le vittime del dovere, come tali le vittime del lavoro. Per chiedere ed ottenere tutela legale per l’ottenimento dell’accesso al Fondo Vittime Amianto rivolgiti al nostro team e chiedi la consulenza gratuita.
Indice dei contenuti Fondo Vittime Amianto: cos’è? Come funziona il Fondo Vittime Amianto? A quanto ammonta? Chi ha diritto all’accesso al FVA? Cos’è una malattia professionale Malattie asbesto correlate Osservatorio Vittime del Dovere Tempo stimato di lettura: 6 minuti |
Fondo Vittime Amianto: cos’è?
Il Fondo Vittime Amianto è dunque una prestazione previdenziale erogata dall’InAIL che si aggiunge alla rendita. La circolare n. 25 del 27 settembre 2021 dell’INAIL ne ha ridotto l’ammontare dal 20 degli anni 2019 e 2020 al 15%.
Le prestazioni del Fondo Vittime Amianto vengono erogate automaticamente in caso di malattia amianto correlata riconosciuta come malattia professionale.
In caso di mesotelioma la prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto è erogata anche alle vittime di esposizione ambientale, per lo più a coloro che sono stati esposti in famiglia, per contaminazione ambientale.
Il Fondo Vittime Amianto (FVA), istituito con l’art. 1 commi 241/246 L. 244/2007, è gestito dall’INAIL.
Come funziona il Fondo Vittime Amianto?
Come funziona? Gli stanziamenti a favore del FVA provengono per tre quarti dal Bilancio dello Stato e per un quarto dai contributi di aziende i cui lavoratori abbiano ottenuto il riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dalla normativa amianto.
Il Fondo Vittime Amianto è gestito da un Comitato Amministratore composto da rappresentanti di tutte le istituzioni e le figure coinvolte nella problematica dell’amianto:
- Ministero del Lavoro;
- Ministero dell’Economia e delle Finanze;
- INAIL;
- organizzazioni sindacali dei lavoratori;
- imprese;
- associazioni delle vittime dell’amianto.
A quanto ammonta l’indennizzo amianto del FVA?
Con la finanziaria del 2021, il Fondo Vittime Amianto è stato definitivamente riformato per effetto dell’art. 1 co. 366 della Legge 178 del 30.12.2020 (legge finanziaria del 2021).
Gli importi prima della riforma venvano erogati con due acconti ed un conguaglio. Il primo mese per mese. Invece il secondo acconto era corrisposto in una unica soluzione entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento. Dal 2021 le somme del fondo sono erogate mese per mese.
Dal 2021 questa prestazione aggiuntiva è pari al 15% della rendita INAIL. L’importo di quest’ultima è proporzionato al reddito da lavoro ed al grado invalidante. In caso di mesotelioma il grado invalidante è sempre molto elevato perché i sintomi sono imponenti ed invasivi.
L’erogazione di questo indennizzo non ha oneri per i datori di lavoro a titolo di addizionali sui premi assicurativi.
Nel caso in cui si costituisce la rendita di reversibilità, con gli importi, pari al 50% della rendita originaria, è maggiorata del 15% del Fondo Vittime Amianto.
Chi ha diritto di accesso al Fondo Vittime Amianto?
Come già detto, il Fondo per le vittime dell’amianto, istituito presso l’INAIL dall’art. 1, commi 241-246, della legge n. 244/2007, eroga una prestazione aggiuntiva ai titolari di rendita INAIL. Oltre che alle vittime di patologie asbesto-correlate per esposizione lavorativa all’amianto, hanno diritto di accesso al fondo anche le vittime della fibra “fiberfrax”.
Abbiamo già accennato che l’art. 1, comma 116 L. 190/2014, ha ampliato la platea dei beneficiari del Fondo Vittime amianto alle vittime di mesotelioma della pleura, del peritoneo, del pericardio e della tunica vaginale del testicolo per esposizione famigliare e ambientale, con indennizzo una tantum di 10.000 euro. In molti casi, infatti, la causa del mesotelioma risiede nelle esposizioni in famiglia. Le fibre sulle tute contaminate contaminano anche l’ambiente domestico moltiplicando così i casi di esposizione. Emblematico è il caso di Casale Monferrato dove sono stati diagnosticati 40 nuovi casi di mesotelioma tra persone che non hanno mai lavorato nella fabbrica Eternit.
Nel caso di decesso della vittima, la prestazione è liquidata agli eredi del de cuius, unitamente ai ratei della rendita INAIL.
Tutti gli aggiornamenti della riforma
La Circolare INAIL n. 25 del 27 settembre 2021, oltre ad avere ridotto il fondo al 15% della rendita INAIL e ad averne stabilito l’erogazione mensile, stabilische anche:
- la prestazione una tantum di 10.000 euro per i malati di mesotelioma non di origine professionale;
- estensione delle prestazioni anche alle Unioni Civili;
- maggiorazione contributiva utile ai fini pensionistici per i lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario.
Successivamente la normativa è stata ulteriormente modificata. Nella legge di bilancio 2023 (art. 1, comma 293, Legge 197/2022), è previsto un rafforzamento di questo sostegno economico:
- il Fondo Vittime Amianto, dal 1 gennaio 2023, diventa equivalente al 17% della rendita INAIL in godimento;
- la prestazione una tantum per le vittime di mesotelioma, dovuto a esposizione ambientale o familiare, sale a 15.000 euro.
Cos’è una malattia professionale?
Abbiamo detto che, esclusi i casi di mesotelioma, si ha accesso al FVA solo. in caso di avvenuto riconoscimento della malattia professionale. L’INAIL, Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, considera malattia professionale (o “tecnopatia”) la “patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta)”.
La malattia professionale è quindi una patologia, con una causa diretta ed efficiente (cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente), contratta nell’esercizio e/o insorta a causa delle lavorazioni rischiose.
I requisiti di una malattia per essere classificata come professionale sono:
- essere causata dall’esposizione a determinati rischi correlati al tipo di lavoro, come il contatto con polveri e sostanze nocive, rumore, vibrazioni, radiazioni, o misure organizzative che agiscono negativamente sulla salute;
- il rischio deve agire in modo prolungato nel tempo e quindi la causa deve essere lenta.
Quali sono le patologie asbesto-correlate?
Le patologie asbesto correlate sono elencate nelle tabelle INAIL in 3 differenti liste. Tutte sono causate dall’esposizione alle sottilissime fiblre dell’asbesto che una volta inalate danno avvio a infiammazioni che possono evolvere in cancro. Gli organi colpiti sono, prima di tutto, quelli dell’apparato respiratorio e poi quelli gastrointestinali.
Tra le malattie infiammatorie, fra le prime ad insorgere, figurano asbestosi, ispessimenti pleurici e placche pleuriche. Tra le malattie inserite nella lista I (che prevede la presunzione legale d’origine e al lavoratore basta dimostrare la presenza di amianto sul posto di lavoro) ci sono tumore al polmone, mesoteliomi, cancro della laringe e ovaie.
Nella lista II (che non predeve la presunzione legale di origine) ci sono il tumore della faringe, del colon-retto e dello stomaco. Il tumore dell’esofago è l’unico delle malattie amianto a trovarsi nella lista III che come la II prevede la dimostrazione a carico del lavoratore del nesso causale).
I numeri in Italia
Secondo l’ultima analisi statistica dell’INAIL sulle malattie asbesto correlate, nel periodo 2017-2021 si registra una continua decrescita del numero di rendite di inabilità permanente da malattie asbesto-correlate in vigore. La diminuzione è dell’11,2%, le 4.779 rendite del 2017 diventano 4.246 nel 2021, con un calo più consistente si osserva nel 2020 (-5,8%).
A fronte di un decremento delle rendite di inabilità permanente, le rendite a superstiti nel quinquennio 2017-2021 sono aumentate di oltre il 12%. I superstiti percettori di rendita sono quasi 14.500.
Osservatorio Vittime del Dovere
L’Osservatorio Vittime del Dovere rappresenta e tutela tutte le vittime del lavoro e in particolare le vittime di esposizione all’amianto. Così nelle unità navali della Marina, piuttosto che negli Aeroporti, ma anche nelle fabbriche.
Per questi motivi, sia le vittime, che i loro familiari superstiti, possono rivolgersi alla nostra Associazione per richiedere una consulenza gratuita.